Come funziona l’ipnosi? Principi, meccanismi ed effetti sul cervello



Sebbene siano spesso associate a spettacoli teatrali o miti popolari, l’ipnosi e le tecniche ipnotiche sono scientificamente studiate, con applicazioni pratiche in ambiti quali la terapia, la gestione di ansia e stress, la modifica dei comportamenti e il miglioramento della comunicazione.

In questo articolo, approfondiremo come funziona l’ipnosi, il rapporto tra ipnosi e cervello e i concetti principali alla base di questa tecnica. Inoltre, ti suggeriremo un corso online da seguire per approfondire il complesso e affascinante mondo dell’ipnosi.

Cos’è esattamente l’ipnosi? 

È uno stato di coscienza modificato, caratterizzato da un’attenzione focalizzata, una ridotta consapevolezza dell’ambiente circostante e una maggiore ricettività e reattività.

In questa condizione, la persona è più incline a ricevere suggestioni e comandi, e ciò rende la tecnica ipnotica utile per affrontare problemi psicologici, emozionali o comportamentali.

Contrariamente a quanto spesso si crede, durante l’ipnosi non si perde il controllo. Infatti, la persona ipnotizzata è consapevole di ciò che accade e può scegliere di rinunciare a qualsiasi suggestione.

Come funziona l’ipnosi?

L’ipnosi si basa su specifiche tecniche che inducono uno stato di rilassamento profondo e concentrazione. Questo processo è noto come induzione ipnotica e può includere tecniche quali:

  • Visualizzazioni guidate: l’ipnotista chiede alla persona di immaginare scene rilassanti.
  • Ripetizioni verbali, per agevolare una condizione di calma.
  • Focalizzazione su un oggetto o sul respiro, per ridurre le distrazioni.

Una volta raggiunto lo stato ipnotico, l’ipnotista può dare suggerimenti mirati per modificare comportamenti, emozioni o pensieri.

Quali sono i 3 stadi dell’ipnosi?

Vediamoli di seguito:

  • Induzione: è la fase iniziale, in cui si crea lo stato ipnotico.
  • Trance ipnotica: la persona entra in uno stato di coscienza alterato.
  • Uscita dalla trance: è il ritorno allo stato di veglia normale.

Nel prossimo paragrafo, vediamo cosa succede al nostro cervello durante lo stato di trance.

Stato di ipnosi e cervello: cosa succede durante la trance?

La condizione di ipnosi condiziona profondamente l’attività cerebrale. Alcuni studi neuroscientifici hanno dimostrato che diverse aree del cervello rivestono un ruolo chiave in questo processo, in particolare:

  • Corteccia prefrontale: questa area è coinvolta nella consapevolezza e nel controllo cognitivo, e mostra una riduzione dell’attività durante l’ipnosi.
  • Corteccia cingolata anteriore: è responsabile dell’elaborazione dei conflitti; in questa area, si registra un aumento dell’attività durante lo stato ipnotico, con una maggiore focalizzazione.
  • Rete della modalità predefinita: durante l’ipnosi, questa rete, associata ai pensieri vaganti, diventa meno attiva, con un miglioramento della concentrazione.

Riassumendo, l’ipnosi riduce il rumore o brusio mentale e consente al cervello di rimanere focalizzato esclusivamente su pensieri o compiti specifici. Ciò spiega perché l’ipnosi sia uno strumento utile per il trattamento di disturbi come ansia, stress e dolore cronico.

I 4 principi dell’ipnosi: qual è la base teorica?

Per comprendere come funziona l’ipnosi, è importante conoscere i suoi quattro principi fondamentali:

  • Suggestione e focalizzazione. Durante lo stato di ipnosi, la suggestione è il cuore del processo. Infatti, le parole dell’ipnotista possono condizionare il modo in cui la persona percepisce la realtà o sé stessa.
  • Stato alterato di coscienza: l’ipnosi è uno stato di coscienza alterato. In questa condizione, il cervello entra in una condizione simile a quella che si osserva durante la meditazione profonda.
  • Plasticità cerebrale: l’ipnosi sfrutta la neuroplasticità, cioè la capacità adattiva del cervello di potersi modificare. Ciò rende possibile assimilare nuovi schemi di pensiero o comportamento, abbandonando quelli disfunzionali.
  • Collaborazione. L’ipnosi funziona solo se la persona è disposta a partecipare attivamente. Non è possibile ipnotizzare una persona contro la sua volontà.

Di seguito, vediamo come e dove può trovare applicazione l’ipnosi.

Quali sono gli ambiti di applicazione dell’ipnosi?

L’ipnosi ha trovato applicazioni pratiche in svariati settori. Per esempio:

  • Terapia del dolore: è utilizzata per alleviare dolori acuti o cronici, come nel caso del parto o della gestione di malattie oncologiche.
  • Psicoterapia: l’ipnosi può contribuire a trattare fobie, traumi, disturbi d’ansia e depressione.
  • Supporto nella modifica di abitudini nocive, come per esempio l’abuso di alcol o il fumo di sigaretta.
  • Gestione di disturbi alimentari: l’ipnosi può essere utilizzata per migliorare il rapporto con il cibo.
  • Prestazioni sportive: le tecniche ipnotiche possono migliorare la concentrazione e la gestione dell’ansia.

Vediamo tre miti sull’ipnosi 

Ci sono ancora molte posizioni scettiche sull’ipnosi. Vediamo insieme tre convinzioni radicate:

1. L’ipnosi fa perdere il controllo 

Falso. Durante l’ipnosi, la persona mantiene sempre il controllo delle proprie azioni.

2. L’ipnosi è magia

Falso. L’ipnosi è basata su processi psicologici e neurologici ben documentati.

3. Tutte le persone possono essere ipnotizzate

È vero in parte. Alcune persone sono più inclini all’ipnosi, ma, con la giusta pratica, quasi chiunque può entrare in una condizione ipnotica.

Cosa abbiamo imparato dall’ipnosi?

L’ipnosi è uno strumento molto versatile, che unisce psicologia e neuroscienze per migliorare il benessere. Comprendere come funziona l’ipnosi, il legame tra ipnosi e cervello e i principi dell’ipnosi permette di apprezzare appieno il suo potenziale.

Che si tratti di superare difficoltà personali, affrontare problemi di salute o migliorare la qualità della vita, l’ipnosi offre un approccio naturale e scientifico per trasformare la mente e il corpo.

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