Come trovare lavoro? Alcune dritte pratiche e consigli utili



Sei alla ricerca di un lavoro? Ti occorreranno tenacia, costanza, flessibilità e soprattutto spirito d’adattamento, almeno all’inizio, soprattutto se hai poca o nessuna esperienza. Non perderti d’animo, anche se la ricerca di un lavoro può essere lunga e un po’ frustrante, e può non dare subito risultati: è così per molte persone. Infatti, tante aziende cercano personale con già esperienza alle spalle, risorse che non abbiano bisogno di essere formate.

Potresti perciò trovarti in una sorta di “trappola”, o meglio, un paradosso: non stai riuscendo a trovare un lavoro poiché sei senza esperienza, tuttavia non puoi accumulare esperienza senza lavorare e fare pratica. Capiamo meglio e vediamo come uscirne.

Avere esperienza senza aver fatto esperienza: è un paradosso!

Spulciando e passando in rassegna i vari annunci, avrai notato che le aziende richiedono soprattutto candidati con qualche anno di pratica alle spalle, di solito 3 o 5 (e non sono pochi, ti dirai). Questa richiesta lascia un po’ perplessi, se si pensa che le stesse aziende cercano persone possibilmente al di sotto dei trent’anni di età, ancora meglio se con una formazione universitaria e un master. Quindi, ricapitoliamo: laurea, possibilmente master, ancora meglio se hai meno di trent’anni e tra i 3 e i 5 anni di esperienza lavorativa. Proprio questo è il paradosso.

Questa è una sorta di trappola nella quale cade chi cerca un impiego: non si può trovare un lavoro senza esperienza, ma al contempo non si può fare esperienza senza lavorare. Sembra un vicolo cieco, ma c’è modo di uscirne. Qualche compromesso bisogna accettarlo: è probabile, infatti, che tu debba rivedere inizialmente i tuoi piani e riconsiderare le tue ambizioni lavorative per l’immediato futuro (soprattutto, purtroppo, dal punto di vista remunerativo), per fare la cosiddetta gavetta che potrebbe aprirti più strade.

È scoraggiante (e a volte ci sentiamo tutti un po’ presi in giro…), ma non devi gettare la spugna. Dovrai puntare su aziende che cerchino profili junior con competenze di base da arricchire. Proprio perché non potrai “snocciolare” un’esperienza lavorativa che non hai ancora maturato, dovrai puntare sulle tue qualità relazionali e umane, per poter convincere le aziende a investire proprio su di te.

Non sentirti troppo sotto pressione e cerca di mostrarti con spontaneità e spirito propositivo, oltre a compilare un curriculum che possa essere valutato con interesse: sono comunque buone carte da giocare.

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Inoltre, puoi seguire questi 7 consigli pratici.

Trova lavoro seguendo 7 consigli pratici

Anche se all’inizio ti sembra tutto difficile e tendi a scoraggiarti, non gettare la spugna! Iniziamo con 7 dritte pratiche per trovare subito una direzione da seguire.

1. Valuta bene a chi inviare il CV

Sembra scontato, ma in realtà è importante valutare bene dove mandare il CV, sia per evitare perdite di tempo da parte tua, sia per evitare di candidarti per una posizione non affine. Evita dunque le aziende che richiedono diversi anni di esperienza, a meno che tu non abbia da proporre un progetto o un elaborato universitario di particolare interesse o funzionalità, che le aziende possano quantificare come competenza o esperienza.

2. Valorizza le tue risorse personali

Se alle spalle hai un buon bagaglio esperienziale è più semplice, anzi, potrebbe essere addirittura il recruiter a cercare te e contattarti. Se non hai esperienza, come già detto, punta a un profilo junior. Non rimarcare sulla tua mancanza di esperienza, ma metti in risalto la tua disponibilità a imparare e il tuo atteggiamento proattivo, sia nel curriculum sia al momento del colloquio. Dimostra entusiasmo e metti in evidenza i pregi che ritieni possano essere indispensabili al team.

3. Metti in luce le tue soft skills

Le cosiddette “competenze trasversali” o soft skills sono quelle che nella ricerca di un lavoro possono essere d’aiuto. Ad esempio:

  • Empatia, buona comunicazione e attitudine al dialogo;
  • Saper lavorare in gruppo;
  • Problem solving (senso pratico e saper individuare a stretto giro una soluzione al problema).

Inoltre:

  • Autonomia d’azione, ossia l’abilità di svolgere il task o compito assegnato senza che una figura senior debba supervisionarti passo passo.
  • Fiducia nelle tue capacità: una persona con una certa sicurezza verrà valutata in grado di saper gestire mansioni autonome e di gruppo.
  • Capacità di gestire stress e pressione. Non è semplice e non tutti possiedono questa dote (qui infatti abbiamo un corso proprio su come gestire lo stress sul lavoro). Si tratta di restare lucidi e non trasmettere ansia ai colleghi. Infatti, molte professioni presentano spesso situazioni stressanti, come dover eseguire più mansioni assegnate in tempi molto ristretti e con scadenze ravvicinate.
  • Adattabilità, cioè essere in grado di adeguarsi all’ambiente e alle condizioni di lavoro.
  • Organizzazione. È la capacità di dare la giusta priorità a obiettivi diversi, riuscendo a pianificare il lavoro ottimizzando il tempo a disposizione.
  • Attenzione ai dettagli. La cura per i dettagli è una qualità particolarmente apprezzata dai selezionatori.
  • Intraprendenza e spirito d’iniziativa. Anche queste qualità centrano il segno. Essere proattivi e proporre idee fa sempre una buona impressione.
  • Leadership. Anche questa è una qualità che non tutti possiedono caratterialmente, e si tratta di dimostrare un carattere determinato e deciso (ma mai arrogante), capace di motivare i colleghi, conquistarne fiducia e rispetto.

4. Fai ricerche e informati bene sull’azienda per la quale ti candidi

Per prepararti bene a un colloquio e per scrivere un CV adeguato, informati e approfondisci le caratteristiche, la storia, gli obiettivi dell’azienda alla quale ti proporrai. Infatti, devi sapere di cosa si occupa e in quale settore è specializzata. Informati correttamente anche sulle caratteristiche del profilo per il quale ti stai candidando e su quali attività dovrai svolgere.

È importante individuare un elemento che funga da “gancio” o anello di congiunzione tra ciò che l’azienda sta cercando e ciò che tu hai da offrire. Facciamo un esempio pratico. Ti stai candidando per un’azienda che si occupa di vestiario/calzature/accessori? In sede di colloquio, metti in evidenza il tuo interesse per la moda, mostrati al passo con le ultime tendenze e argomenta le tue conoscenze.

Altro esempio: ti stai candidando per un’azienda informatica? Mostra tutto il tuo interesse per il mondo dell’IT, mostra di essere al passo e di conoscere nuovi software e tecnologia: farai bella figura.

5. Compila il CV correttamente

Se non hai esperienza lavorativa, inizia dal tuo percorso di studi. Se hai frequentato l’università, spiega concisamente quali competenze hai acquisito grazie al tuo percorso universitario, evidenziando quelle in linea col profilo cercato dal selezionatore. Successivamente, dai spazio alle competenze trasversali di cui abbiamo parlato poco fa. Attenzione a non “ingannare” i recruiter per fare bella impressione: scrivi solo le doti che possiedi veramente.

Se sei una persona timida (e non è un difetto!), non vantare doti da leader, l’onestà sarà sicuramente più apprezzata. Infine, se hai preso parte a progetti, seguito corsi o eventi particolari che ritieni possano “fare brodo” e allinearsi al profilo richiesto, non tralasciare di inserire queste informazioni.

6. Allega una lettera di presentazione

È utile che il CV sia accompagnato da una lettera di presentazione o lettera motivazionale. Ricorda di scrivere una lettera diversa per ciascun annuncio al quale risponderai, sarebbe un errore cambiare solo l’intestatario! Infatti, ogni lettera dovrà evidenziare il punto d’incontro tra ciò i tuoi interessi, le tue qualità, le tue esperienze extra-lavorative e l’azienda alla quale ti proponi. Spiega come potresti essere utile all’azienda e in cosa potresti fare la differenza. Dimostra di poter diventare una risorsa preziosa nonostante ti manchino anni di lavoro.

7. Cerca un tirocinio o uno stage

Per iniziare a inserirti nel mondo del lavoro, stage e tirocini possono essere d’aiuto. Vero è che molto spesso sono pagati poco o, peggio, non retribuiti. Valuta bene se ciò che puoi imparare dal tirocinio scelto possa davvero compensare una scarsa o nulla retribuzione: se sì, stringi i denti e fai un tentativo, soprattutto se il luogo del tirocinio non comporti spostamenti gravosi e spese relative (non rimborsate). Si tratta pur sempre di una opzione che arricchisce il curriculum, ti consente di acquisire nuove competenze e di iniziare a interfacciarti con altre persone. Puoi scegliere tra tirocini curricolari o extracurricolari.

Tirocini curriculari ed extracurriculari: quali differenze

I tirocini curriculari vengono attivati durante il percorso di studi e sono perciò rivolti agli studenti, sia universitari sia delle scuole superiori. Sono solitamente svolti presso aziende e offrono crediti per integrare il percorso di studi. Nel caso degli studenti universitari, seguire un tirocinio consente di ottenere CFU validi per il conseguimento della laurea.

Invece, gli stage o tirocini extracurriculari sono organizzati in base agli accordi Stato-Regione e possono essere di orientamento, inserimento o reinserimento nel mondo professionale. Sono rivolti a neolaureati in attesa di trovare occupazione, persone momentaneamente inoccupate, professionisti che beneficiano di strumenti di sostegno al reddito o persone con disabilità. Il tirocinio extracurriculare può essere di varia durata, anche fino a un anno.

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