Quando si prospettano operazioni di acquisizione e fusione aziendale, è necessario sapere come valutare un’azienda. I fattori che hanno un impatto sulle prestazioni di un’impresa sono diversi: le caratteristiche intrinseche della stessa azienda, le dinamiche del mercato, le peculiarità del contesto in cui l’azienda opera; tutti questi elementi concorrono a definire il successo e quantificare il valore di un’impresa.

Per calcolare il valore di un’azienda è necessario avere alcune competenze imprenditoriali, sapere quali aspetti prendere in considerazione e come valutarli: vediamo insieme le metodologie più adeguate.

A cosa serve calcolare la stima di un’azienda?

La scelta di stimare il valore di un’impresa può dipendere da differenti ragioni. Che sia per l’acquisto o la vendita di un’azienda, per una modifica dello statuto dell’azienda stessa, per una fusione, scissione o sostituzione di un socio e molto altro ancora, è opportuno seguire alcuni, specifici passaggi.

La valutazione di una impresa è intesa come punto di partenza per fissarne il prezzo. Eppure, come vedremo a breve nel prosieguo di questo articolo, i metodi esistenti per calcolare la stima di un’azienda non conducono a un risultato unico e oggettivo, ma diverso in base alla funzione.

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Perché è importante sapere come valutare un’azienda?

Come abbiamo anticipato nell’introduzione, quest’attività assume rilevanza quando si prospettano operazioni di fusione e acquisizione aziendale, anche di un solo ramo d’azienda. Le più diffuse tecniche di valutazione aziendale sono riconducibili a tre metodi:

Vediamo ciascuno di essi nel dettaglio.

1. Valutare un’azienda con il metodo patrimoniale 

Il metodo patrimoniale esprime il valore aziendale in funzione dei singoli elementi che ne costituiscono il patrimonio. È un approccio analitico che si basa su valori correnti, legati quindi al momento stesso della valutazione e rettificati rispetto ai criteri riportati nei bilanci di esercizio.

Il capitale economico dell’azienda viene espresso dal saldo netto, tra attivo rettificato e passivo aggiornato. Questo metodo risulta utile soprattutto nei casi in cui l’azienda:

Questo approccio consente di ridurre l’incertezza sul risultato del processo di valutazione, anche se presenta un paio di punti deboli o svantaggi, e cioè:

Perciò, questo metodo consente di valutare un’azienda:

In un mercato dinamico, questo tipo di metodo potrebbe essere limitante in prospettiva futura, anche se restituisce valori affidabili e concretamente dimostrabili.

2.Valutare un’azienda con il metodo reddituale

Questo metodo determina il valore dell’azienda in base alla capacità della stessa di generare reddito. Infatti, l’obiettivo è stimare un’impresa tramite l’attualizzazione dei risultati economici attesi nella prospettiva di valutazione considerata.

Tramite questo metodo, il reddito prodotto è ritenuto un indicatore fondamentale delle performance aziendali, perché è legato ai risultati della gestione. Il valore dell’azienda è dato dall’espressione di formule matematiche che legano tra loro tre grandezze principali:

Con questo metodo, sono messi in risalto i flussi di reddito attesi sulla base delle ipotesi gestionali elaborate. Rispetto al metodo patrimoniale, quello reddituale è un approccio più soggettivo: infatti, nel processo di normalizzazione del reddito di bilancio, bisognerà considerare l’impatto sui flussi reddituali di alcuni elementi particolarmente rilevanti, per esempio:

Per valutare un’azienda con questo metodo è perciò necessario quantificare il reddito medio prospettico, valutando sia i bilanci storici degli esercizi precedenti, sia la strategia nel lungo periodo.

Inoltre, l’orizzonte temporale stabilito dovrà essere coerente con le prospettive aziendali, e il tasso di attualizzazione dovrà rispecchiare sia la congiuntura economica, sia i rischi affrontati dall’azienda.

3. Valutare un’azienda con il metodo finanziario

Sapere come valutare un’azienda richiede specifiche competenze, per riuscire a considerare tutte le differenti variabili che possono condizionarne la misurazione. Rispetto ai due approcci precedenti, il metodo finanziario è ritenuto il più razionale, perché considera la liquidità generabile dall’impresa.

Tuttavia, questo metodo presenta una elevata soggettività legata all’effettiva realizzabilità delle previsioni; con la cosiddetta Discounted Cash Flow Analysis è possibile stabilire il valore attuale di un’impresa in relazione a tre variabili:

A seconda del tipo di configurazione dei flussi di cassa, è possibile applicare due differenti tecniche di stima:

Il metodo finanziario risulta concettualmente il più adeguato per quantificare il valore del complesso aziendale in ipotesi di continuità; tuttavia, è difficile fare previsioni attendibili dei flussi di cassa oltre un certo periodo di anni.

Peraltro, il grado di affidabilità di questa metodologia diminuisce nelle aziende che operano in mercati incerti o ancora poco sviluppati.

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Se credi di essere in alto mare per effettuare adeguatamente e in maniera efficace questo tipo di valutazione, potresti seguire uno dei corsi di business e imprenditoria online che trovi qui su CORSI.it: puoi seguire le lezioni da qualunque dispositivo e quando vuoi, in base alla tua organizzazione personale. Esperti del settore ti aiuteranno ad approfondire le tue conoscenze e le tue abilità.

In particolare, imparerai in maniera approfondita nozioni riguardanti percorsi imprenditoriali o manageriali, apprenderai materie utili al tuo scopo, come business, economia e finanza, produttività, decision making, vendita, contabilità, marketing management e molto altro.

Potrai sfruttare tutte le conoscenze, competenze e abilità acquisite in ambito professionale e aziendale, raggiungendo i tuoi obiettivi, ottenendo importanti successi professionali e personali e migliorando sensibilmente le tue capacità decisionali e analitiche.

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Non sai come redigere un business plan, ma devi presentare questo documento? Se stai per avviare una start up, vuoi sviluppare un progetto imprenditoriale o hai bisogno di acquisire nuovi finanziamenti per la tua impresa, è molto importante sapere in che modo compilare un business plan efficace.

Infatti, questo documento serve a descrivere un progetto imprenditoriale delineando obiettivi, strategie di marketing, criteri di vendita e previsioni.

Per avere la certezza di realizzare un elaborato corretto sia nella forma, sia nel contenuto, è importante conoscere le principali regole di redazione. In questa guida ti spiegheremo come fare e a quali aspetti prestare attenzione.

Cos’è e a cosa serve un business plan?

Come abbiamo accennato, il business plan è un documento nel quale viene descritto un progetto imprenditoriale definendo obiettivi, strategie specifiche, criteri di vendita, previsioni.

Il business plan serve sia come guida strategica per l’impresa, sia come documento da presentare esternamente per ottenere finanziamenti.

Questo documento è altrettanto importante per le imprese già avviate che intendono sviluppare ulteriormente il proprio business o dare vita a un nuovo progetto imprenditoriale.

In particolare, il business plan è utile nei casi in cui l’impresa debba svolgere operazioni “straordinarie”, come una fusione o un’acquisizione.

Inoltre, il business plan consente di avere una panoramica generale dei punti di forza e delle eventuali criticità, cioè gli aspetti da rivedere e per i quali individuare soluzioni alternative.

Il business plan si articola in due macro-aree

Ecco di seguito le due parti di un business plan:

La parte descrittiva spiega il progetto nel dettaglio il progetto: fornisce analisi relative al mercato, alla concorrenza, alle risorse da impiegare e agli obiettivi. In questa parte rientra perciò lo studio della fattibilità del progetto in relazione all’ambiente interno ed esterno.

La parte numerica include le previsioni e le proiezioni economiche relative al progetto: comprende perciò tutti i dati numerici e “tecnici” che si riferiscono agli investimenti, ai finanziamenti e alla situazione patrimoniale.

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Quali requisiti deve possedere un business plan funzionale e completo?

Indubbiamente, il primo requisito è la leggibilità: infatti, il documento deve essere scritto in maniera chiara, comprensibile ed esaustiva. Inoltre, lo stile della scrittura deve essere professionale e il contenuto testuale coerente. Sarà poi necessario fare grande attenzione alla punteggiatura ed evitare errori ortografici.

La lunghezza ideale del testo può variare a seconda del contesto. Per esempio, per un’azienda è generalmente sufficiente scrivere una ventina di pagine, mentre per una venture capitalist è richiesto un documento decisamente più approfondito, che non sia più breve delle 50 pagine (i venture capitalist sono investitori istituzionali che forniscono capitali a una società dall’elevato potenziale di espansione in cambio, di una partecipazione nel capitale sociale).

Ricorda che il business plan non è un documento statico: una volta compilato, non può in alcun caso essere considerato valido a tempo indeterminato.

Infatti, un’azienda, che sia una start up o una realtà già affermata sul mercato, è soggetta a una serie di variazioni, determinate da numerosi fattori, come per esempio l’introduzione di nuove tecnologie, di nuove risorse umane, l’aumento dei costi delle materie prime e molto altro.

Questo documento, perché sia funzionale alla gestione aziendale, deve essere dinamico e adeguarsi alla crescita e alle trasformazioni dell’impresa; deve perciò essere regolarmente aggiornato, cioè adeguato ai cambiamenti interni ed esterni all’azienda.

Come fare un business plan: 5 fattori chiave da considerare

Prima di redigere un business plan, ci sono alcuni fattori chiave da tenere a mente per scrivere un testo efficace ed esauriente:

1. Analizza il tuo target

Sapere chi leggerà il tuo piano di business ti consente di adeguare alle tue necessità sia la comunicazione, sia il livello di approfondimento. Inoltre, aiuta a stabilire quali informazioni includere e quali invece tralasciare perché superflue.

2. Stabilisci obiettivi chiari 

Se l’obiettivo è ricevere un finanziamento per l’azienda, dovrà essere previsto un piano operativo completo, che consideri adeguatamente il modo in cui il business potrà ottenere dei profitti.

3. Fai ricerca regolarmente

Alcune informazioni importanti da includere si basano sulla ricerca, in particolare se c’è una domanda per i propri prodotti all’interno di una nicchia di mercato: in questo caso, sarà importante capire chi altro vende prodotti o servizi simili (i competitor).

4. Concisione e scorrevolezza

Un business plan deve sempre essere conciso e scorrevole, a chiunque sia destinato; i documenti aggiuntivi possono essere inseriti a parte, in un allegato.

5. Mantieni coerenza tra tono di voce e stile 

Per mantenere coerenza a livello di tono e stile può essere opportuno far redigere il business plan alla stessa persona o svolgere un lavoro di revisione prima della consegna.

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Come redigere un business plan: ecco le 10 sezioni

Qui entriamo nella vera e propria parte pratica della redazione: cerchiamo di comprendere bene come stilare un business plan partendo da un modello standard. Vediamo insieme le 10 sezioni di cui è composto questo documento.

1. Indice

Ogni documento composto da più pagine deve contenere un indice, per consentire a chi legge di avere una visione generale del contenuto e individuare rapidamente gli argomenti; l’indice è un elemento fondamentale che agevola la consultazione.

Anche per quanto riguarda il business plan, l’indice è un elenco delle sezioni che compongono il documento, a ciascuna delle quali corrisponde il numero della pagina a cui trovarla.

2. Executive summary

Questa sezione serve a sintetizzare il progetto imprenditoriale; è molto importante redigere con cura questa parte, poiché identifica la prima parte con la quale entra in contatto chi legge.

L’executive summary diventa ancora più importante quando si rivolge a potenziali finanziatori, per cui occorre fare attenzione a scrivere i contenuti in maniera chiara, comprensibile e al contempo interessante e accattivante.

Per rendere davvero efficace questa sintesi, è consigliabile redigerla dopo aver completato il resto del documento. In questo modo, si avranno più chiari i vari punti del progetto generale.

3. Descrizione dell’azienda

Questa sezione contiene le informazioni che riguardano l’impresa. In particolare, vengono descritti dettagli come storia aziendale, forma societaria, obiettivi, struttura aziendale, composizione del team imprenditoriale, sede, settore in cui l’azienda opera, prodotti e servizi che offre, i punti di forza che la contraddistinguono dai competitor.

4. Descrizione del prodotto o del servizio

Questa sezione include la descrizione completa dei prodotti o dei servizi offerti, specificando quale richiesta del mercato s’intenda soddisfare. Qui gli elementi da mettere in evidenza sono le caratteristiche dei prodotti o dei servizi (descritte anche tramite un corredo di foto), le situazioni in cui può essere utilizzato il prodotto o il servizio, le modalità di utilizzo, le prerogative/caratteristiche per le quali il prodotto o servizio si distingue dagli altri presenti sul mercato, i possibili sviluppi futuri, l’esistenza di eventuali brevetti.

5. Analisi del mercato di riferimento

Si tratta di una sezione fondamentale per avere un quadro dettagliato e attendibile del mercato nel quale si inserisce il progetto imprenditoriale. È un’analisi approfondita che riguarda le tendenze, la domanda, la segmentazione del target (preferenze, abitudini, capacità di acquisto e altro), i competitor e tutto ciò che attiene ai prezzi e alle caratteristiche dei prodotti offerti dalla concorrenza (compresi i punti di forza e debolezza).

6. Strategie di marketing

Questa parte riguarda l’elaborazione di un piano marketing efficace al raggiungimento degli obiettivi di business. In particolare, questa sezione contiene le strategie individuate per acquisire un buon posizionamento sul mercato e fidelizzare i clienti.

Nello specifico, vengono elencati vari elementi come gli accordi di commercializzazione, il prezzo di vendita, la rete di vendita, la tipologia di comunicazione, i canali di distribuzione. Questa sezione è fondamentale per fare previsioni su vendite e fatturato.

7. Piano di realizzazione 

Questa sezione illustra le modalità di sviluppo del progetto: come si produrrà un determinato prodotto? Quali risorse si intende utilizzare? Inoltre, è prevista una descrizione esaustiva dei servizi di assistenza tecnica destinati alla clientela, ed è un aspetto ad oggi fondamentale per fidelizzare i clienti.

8. Struttura organizzativa

In questa sezione vengono approfondite le informazioni che riguardano il team imprenditoriale, già presentato nella sezione “descrizione dell’impresa”, e di tutte le risorse coinvolte nel progetto.

Saranno fornite informazioni per ogni componente del gruppo, riguardanti i titoli di studio, le esperienze professionali maturate, il ruolo rivestito all’interno dell’azienda e le varie responsabilità.

9. Piano finanziario

Questa sezione è sostanzialmente numerica, poiché contiene le proiezioni economiche inerenti al progetto. Le informazioni di previsione contenute nel piano finanziario hanno a che fare, per esempio, con i conti economici, i flussi finanziari, gli stati patrimoniali, gli indici di redditività e liquidità e i rischi correlati.

10. Allegati 

In quest’ultima sezione è inserita tutta la documentazione utile a chiarire e approfondire ulteriormente quanto contenuto nel business plan. Nello specifico, la sezione degli allegati contiene i curriculum del team manageriale, i dati inerenti all’analisi di mercato, le schede tecniche dei prodotti o dei servizi e ulteriori documenti utili a fornire informazioni di carattere contabile/economico.

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Corsi di business management online

Nella sezione business del sito CORSI.it trovi una serie di corsi di business management online, molto utili per acquisire competenze professionali nel settore di tuo interesse. Potrai seguire le lezioni ogni volta che vorrai, da qualunque dispositivo e secondo la tua organizzazione personale. Professionisti ed esperti ti aiuteranno ad approfondire le tue conoscenze e ti guideranno nella realizzazione professionale e personale.

In particolare, migliorerai le tue competenze in materia di pianificazione delle strategie, imparerai il funzionamento delle imprese, in base alle varie declinazioni aziendali e alle classi di aziende, e molto altro possa servirti nelle tue attività di business e management. Non ti resta che iniziare a seguire le lezioni!

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È piuttosto complesso sapere come gestire un’azienda, anche se si tratta di una piccola attività; tuttavia, riuscire a raggiungere quest’obiettivo può restituire non poche soddisfazioni dal punto di vista professionale ed economico. Come affrontare in maniera pronta e ben organizzata tutte le sfide che si presenteranno? Te lo spieghiamo in questa guida.

Cosa si intende esattamente per gestione aziendale?

Partiamo dall’ABC. La gestione aziendale è l’insieme di tutte le attività che la tua azienda compie per ottenere determinati obiettivi e richiede il giusto mindset imprenditoriale. Ognuna di queste azioni dev’essere coordinata affinché tutto proceda in maniera corretta e (possibilmente) senza intoppi.

Molte di queste operazioni sono strettamente legate a decisioni e scelte importanti da prendere sia per te in qualità di leader, sia da parte dei tuoi collaboratori. Ecco perché è opportuno che tutto risulti fluido e perfettamente organizzato.

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Le 6 regole d’oro per una corretta gestione aziendale

Esistono alcune regole dalle quali partire per gestire adeguatamente un’azienda, e che contribuiscono a generare uno sviluppo aziendale funzionante ed efficiente. Qui ne proponiamo sei.

1. Stabilisci chiaramente quali prodotti o servizi offri

Sembra scontato, ma non lo è. Infatti, onde evitare spiacevoli equivoci con clienti, fornitori e collaboratori, la primissima cosa da fare durante la costruzione di un’azienda (piccola, media o grande) è indubbiamente definire e catalogare con chiarezza i prodotti e/o i servizi offerti: specifica e descrivi cosa offri nel sito, sulle pagine social, nelle brochures, nei biglietti da visita e, in generale, ovunque si parli della tua azienda.

2. Definisci valori, visione e obiettivi

I valori aziendali vanno vissuti e trasmessi giorno dopo giorno, poiché diventano parte delle azioni quotidiane tue e delle persone che vivono l’azienda insieme a te.

L’insieme di valori, vision e mission è uno strumento molto potente: grazie a una visione integrata potrai creare un notevole vantaggio competitivo, costruire un’identità forte e raggiungere più rapidamente e in maniera stabile gli obiettivi prefissati.

3. Delinea i tuoi obiettivi

Senza obiettivi chiari e ben definiti non può esistere una strategia vincente. Per definire adeguatamente i tuoi obiettivi, è necessario partire da un’analisi organizzativa aziendale, cioè il primo passo per comprendere cosa funziona e cosa non funziona in azienda, aiutarti a individuare e condividere gli obiettivi, affinché tutte le risorse in azienda siano allineate in maniera armonica, generando un beneficio comune.

Infatti, non dimenticare che gli obiettivi devono essere condivisi da tutte le persone della tua azienda, e per questo motivo vanno comunicati con la massima trasparenza.

Quindi, ricapitolando, l’analisi organizzativa aziendale ti sarà d’aiuto per:

4. Crea un’organizzazione chiara e funzionale

Più l’organizzazione aziendale è chiara, adeguatamente definita e condivisa da tutti, più avrai la giusta motivazione per raggiungere gli obiettivi di business prefissati. Al contrario, un’organizzazione fumosa genera confusione, fraintendimenti, errori, e dunque inefficienza.

Per rendere efficiente la tua organizzazione, è utile ragionare per obiettivi da raggiungere nel tempo con specifiche scadenze e fare una previsione realistica dell’andamento finanziario, che ti consenta di coprire tutte le spese necessarie a un corretto sviluppo aziendale.

5. Comunica correttamente

Come comunichi, abitualmente, in azienda? Ti fai capire bene o percepisci confusione? Gli input che dai arrivano a destinazione in maniera giusta? Prova a porti queste domande ogni volta che condividi informazioni, prendi appunti e ritorna sulle cose che non hanno funzionato, finché non riesci a ottimizzare la tua comunicazione.

Infatti, oltre a definire ruoli, obiettivi e attività, è indispensabile che anche la comunicazione sia diretta, lineare e fluida all’interno della tua azienda. In questo modo, ciascuna azione risulterà più comprensibile e semplice, a tutto vantaggio dell’operatività stessa. Per realizzare una comunicazione che funzioni, segui queste dritte:

6. Lavora sulle reciproche responsabilità

Comprendere le ragioni di ciò che facciamo è il primo passo verso la soddisfazione personale e professionale. Quando condividi gli obiettivi con le persone che lavorano con te, quando rendi chiaro e definito il ruolo di ciascuna risorsa e le responsabilità a esso collegate, tutto risulta più efficiente e funzionale: infatti, l’operatività è al massimo, i risultati arrivano in maniera più rapida, i processi sono più snelli e ordinati.

È perciò necessario essere sempre consapevoli delle proprie responsabilità, e in particolare delle conseguenze che sono generate dalle nostre azioni. E quindi, come aumentare la consapevolezza sulle nostre responsabilità? Per esempio:

Ora che hai tutte queste informazioni e sai come muoverti, puoi rafforzare la tua preparazione e approfondire le tue conoscenze seguendo alcuni corsi mirati che ti proponiamo nel prossimo paragrafo.

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In modo particolare, imparerai nozioni su come intraprendere percorsi imprenditoriali o manageriali, materie come business, economia e finanza, decision making, produttività, contabilità, vendita, marketing management e tanto altro. Potrai applicare a livello aziendale tutte le conoscenze acquisite, raggiungendo i tuoi obiettivi e raggiungendo importanti traguardi professionali.

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Ti chiedi come avviare un business online da zero? Magari hai già un’attività online, ma le vendite non sono soddisfacenti come ti aspettavi; forse hai dubbi sulle tue strategie d’impresa; lavori full time da dipendente, ma vorresti avviare una tua attività, eccetera. Come vedi, sono molte le situazioni di partenza, e in questa guida vedremo 8 step pratici per far decollare la propria attività senza perdere tempo (né soldi, possibilmente) compiendo le scelte giuste.

Step 1. Individua il tuo Business Model

Qual è la tua idea di business online? Qui di seguito ti forniamo alcuni esempi:

E-commerce di prodotti fisici o servizi

Puoi vendere prodotti fisici o servizi online tramite una piattaforma e-commerce: è un vero e proprio negozio online, attivo 24 ore su 24 e tutto l’anno, in funzione anche quando il tuo negozio fisico è abitualmente chiuso.

I costi di avvio di un e-commerce possono variare sensibilmente in base al numero di prodotti o servizi che vorresti vendere e alle piattaforme che vorresti utilizzare. A questi costi si aggiungono la complessità del servizio clienti, la logistica e le spedizioni, i rapporti con i fornitori. Questo modello di business è indicato soprattutto se hai già un negozio offline da digitalizzare.

Prodotti digitali

Si tratta di vendere informazioni in forma di corsi, corsi online, ebook. Questa metodologia si sta rapidamente (e con successo) diffondendo in Italia, a fronte del successo dei nuovi business americani.

Il fatto che sia tutto digitale (compreso il prodotto/servizio) ti consente di abbassare notevolmente i costi e di avere una marginalità elevata.

SaaS (Software as a Service)

Ad oggi, molte delle azioni che compiamo online sono “governate” da un software. È sempre più diffusa la vendita di software da utilizzare online, senza nemmeno necessità del download. In genere, i modelli proposti sono ad abbonamento, in seguito a un periodo gratuito di prova.

Servizio di coaching e consulenze

Potresti mettere a disposizione la tua expertise come coach o consulente online, utilizzando Skype, per esempio, e addebitando il costo orario che valuti più opportuno tramite sistemi di pagamento come Paypal (molto diffuso).

Potresti addirittura automatizzare gli appuntamenti e ricevere il pagamento anticipato attraverso sistemi automatizzati. Se scegli questo settore, affinché tu possa avere successo è necessario investire notevolmente (in termini economici e di tempo) sul tuo personal branding: devi farti conoscere, farti scegliere e creare un’immagine professionale affidabile.

Step 2. Trova la tua nicchia di mercato

Uno dei passi fondamentali per crearsi un’attività remunerativa online include una corretta pianificazione e un’attenta analisi di mercato. Ciò significa che, prima di investire anche solo una minima cifra, dovresti avere già:

Queste azioni ti porteranno a scegliere la nicchia di mercato giusta. Inserirsi nella nicchia giusta è cruciale nel mercato online di oggi per almeno un paio di motivi:

Step 3. Costruisci un sito web funzionale e performante

Dopo aver scelto il nome del tuo brand e il tuo logo (l’attività di naming e di branding sono fondamentali per crearti un’identità riconoscibile, unica e memorabile), è arrivato il momento di costruire “le fondamenta della casa”.

L’elemento positivo di un business online è che non richiede l’affitto di un ufficio. Tuttavia, è comunque necessario predisporre un “quartier generale” in cui le persone ti possano rintracciare e conoscere: il tuo sito Internet, appunto. Ecco le cose da fare:

Step 4. Come aprire un business online utilizzando i social per farti conoscere

L’utilizzo dei social media dev’essere funzionale a intercettare il tuo pubblico ideale, che avrai studiato e segmentato approfonditamente: il target è rappresentato dalle persone cui ti rivolgi, ossia i tuoi possibili acquirenti, è necessario conoscere adeguatamente l’età, la provenienza, le necessità, i gusti delle persone cui ti vuoi rivolgere. Poniti queste domande:

Una volta che avrai risposto a queste domande, ti sarà più facile stabilire su quali social network focalizzare le tue azioni.

Step 5. Monitoraggio 

Usufruire di strumenti gratuiti come Google Analytics per monitorare i “movimenti” sul tuo sito è davvero molto utile (e opportuno). Al contrario, trascurare il sistema di monitoraggio sul tuo business online è un errore che sicuramente comprometterebbe tutte le possibilità di incrementare le vendite online e far decollare davvero la tua attività.

Infatti, con Google Analytics potrai controllare:

Step 6. Offri contenuti interessanti e accattivanti per il pubblico

A questo punto, ti serve una strategia di marketing mirata e adatta al tuo settore di mercato. Oggi funziona particolarmente l’Inbound Marketing: è una metodologia di business che attira i clienti creando contenuti di valore ed esperienze su misura per le loro necessità.

L’Inbound Marketing tende a stabilire un rapporto di fiducia con l’utenza (le famose buyer personas) grazie a contenuti e interazioni che apportano valore, nel momento esatto in cui sono necessari.

Per fare ciò dovrai produrre contenuti rilevanti, pertinenti, interessanti e di qualità che informino la tua audience nel modo migliore e la “educhino” affinché capisca che sei tu il riferimento e la soluzione ideale ai loro problemi. Ciò ti fornirà credibilità e confermerà l’autorevolezza del tuo brand.

Vedrai che, prima di quanto credi, inizierai a notare persone affluire al tuo sito e verso i tuoi canali social, riceverai domande e interazioni (ottimo segno!) e stabilirai relazioni con le persone che sono interessate a ciò che hai da offrire.

Step 7. Email marketing

È fondamentale creare una lista di lead, cioè una mailing list di contatti che fungano da supporter e potenziali clienti del tuo business online. Sebbene qualcuno tenda a sottovalutare questo strumento, rimane un valido mezzo per generare una buona fetta delle tue vendite. Come fare a raccogliere questi indirizzi email? Per esempio:

Prima di effettuare l’invio ufficiale, è importantissimo verificare che non ci siano potenziali problemi di recapito, link scorretti o poco affidabili e aspetti da migliorare.

Per testare ulteriormente il tuo messaggio e ottimizzarlo, è molto utile ricorrere al famoso A/B test: crea due versioni diverse di un elemento del messaggio (per esempio due CTA) e inviale a due gruppi di destinatari, per capire quale sia la più efficace e dunque quale registri le migliori performance.

Step 8. Intensifica la tua attività sui social

Come abbiamo visto al punto 4, l’attività di engagement sui social è davvero importante per te e il tuo business. In pratica, i tuoi social dovrebbero raccontare una storia che parla del tuo brand, del tuo prodotto/servizio, dei tuoi obiettivi. Questa storia dovrebbe portare valore ai tuoi utenti e fare parte del loro percorso verso l’acquisto.

Dopo aver capito come inserirti sui social e quale social scegliere in base al comportamento del tuo target, ecco di seguito alcuni spunti utili per la tua attività social:

Hai individuato la tua nicchia di mercato, hai creato l’infrastruttura della tua attività con un bel sito funzionale e accattivante. Hai iniziato a pubblicare contenuti perfettamente adeguati alle problematiche e alle necessità del tuo target. Soprattutto, hai applicato le migliori strategie di marketing. Come muoversi adesso?

Studia il comportamento degli utenti

L’ultimo step che devi fare per creare un business online è analizzare e osservare il comportamento degli utenti, in modo da capire come migliorare i vari automatismi e i messaggi che consegnerai durante tutta la comunicazione.

Infatti, il marketing non è una scienza esatta, ma un processo che ha bisogno di dati per produrre risultati migliori nel tempo.

Se agirai con costanza, se saprai ascoltare le esigenze della tua community, migliorerai senza dubbio il tuo marketing e continuerai a produrre contenuti di grande qualità: il tuo business online crescerà a ti restituirà risultati più che soddisfacenti.

Corsi professionalizzanti di business management online

Se stai avviando la tua attività di business e vorresti arricchire le tue skills, nella sezione business del sito CORSI.it troverai tantissimi corsi di business management online, davvero utili per acquisire competenze e abilità nel settore di riferimento.

Seguire le lezioni è davvero semplice: puoi affrontare ogni unità didattica da qualunque dispositivo e secondo la tua organizzazione personale. Professionisti ed esperti del settore ti supporteranno nell’approfondire le tue competenze.

Potrai migliorare il tuo know-how in materia di pianificazione strategica, imparerai il funzionamento delle imprese, tutti i segreti e le strategie per fare business con ampio riscontro e tutte le conoscenze che potranno servirti nelle tue attività. Ora dovrai solo iniziare!

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Devi redigere un bilancio aziendale e temi di avere qualche difficoltà? Questo documento è molto importante, poiché fornisce informazioni sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sui rendiconti finanziari e, in generale, sullo “stato di salute” di una impresa.

Eh, no, non basta sapere come usare Excel o avere interessi in ambito finanziario, ma niente panico: in questa guida, ti aiuteremo a capire come fare un bilancio aziendale, analizzandolo in tutte le sue parti.

Cos’è e a cosa serve un bilancio aziendale?

Come abbiamo accennato nell’introduzione, il bilancio aziendale (noto anche come “bilancio di esercizio”o “bilancio contabile”) è un documento contabile che riassume tutte le attività annuali di un’azienda, i dati numerici e qualunque informazione relativa ai dipendenti, agli acquisti, alle vendite e molto altro.

In parole semplici, il bilancio è una diapositiva della situazione finanziaria dell’azienda in una certa data. Per esempio, gli importi esplicitati nel bilancio datato 12 dicembre dell’anno N rappresentano tutte le transazioni registrate fino al 12 dicembre di quel dato anno.

Tutti i dati contabili vengono successivamente riepilogati nei prospetti del bilancio e sono molto utili per una gestione ottimale della propria impresa.

Il bilancio aziendale è un documento obbligatorio per legge, ma anche uno strumento prezioso per gli imprenditori, perché aiuta a misurare e valutare i risultati di una impresa in termini numerici di fatturato e di crescita aziendale.

Inoltre, il bilancio è importante da considerare prima di prendere qualsiasi tipo di decisione a livello aziendale, proprio perché fornisce una visione generale e dettagliata dell’andamento dell’azienda stessa.

Nel prossimo paragrafo capiremo meglio perché non trascurare mai la compilazione del bilancio aziendale.

Perché è fondamentale fare un bilancio aziendale?

Anche se ne abbiamo già parlato in precedenza, è importante ricordare l’importanza del bilancio aziendale o bilancio d’esercizio.

Questo documento fornisce una visione chiara e completa dello stato di un’azienda. Infatti, è necessario ricordare che una impresa può sopravvivere nel lungo periodo solo se è solvibile e crea valore per i suoi azionisti.

Per questa ragione, l’impresa ha bisogno di creare ricchezza anche attraverso investimenti sufficientemente redditizi.

Dunque, saper compilare, leggere e interpretare un bilancio aziendale non solo è un obbligo contabile, ma è anche il modo più adeguato per prendere decisioni importanti sulla base di criteri precisi e dati concreti.

Nonostante esistano degli standard internazionali di contabilità da rispettare, ciascun Paese ha proprie regole. L’ordinamento italiano prevede la stesura dei seguenti documenti:

Vediamo di approfondire tutti questi documenti nel prossimo paragrafo.

Di quali parti si compone e come fare un bilancio aziendale

Il bilancio aziendale include diversi documenti contabili che un’azienda ha l’obbligo di stilare con una determinata periodicità, ai sensi della legge e per applicazione del principio di verità.

Lo scopo è quello di chiarire in modo corretto, veritiero e completo sia la situazione economica, finanziaria e patrimoniale di un’azienda durante un esercizio contabile, sia il risultato economico dell’azienda in questione.

Generalmente, la redazione del bilancio aziendale prevede quattro documenti o sezioni principali. Vediamoli insieme brevemente:

1. Stato patrimoniale

È la situazione patrimoniale dell’azienda alla chiusura. Questo documento rappresenta:

2. Conto economico 

È un documento che riporta tutte le informazioni relative ai costi o alle spese sostenute dall’impresa, ma anche tutti i ricavi o guadagni ottenuti durante l’esercizio. In contabilità, la differenza tra questi due elementi è chiamata “utile o perdita d’esercizio”.

3. Nota integrativa 

Questa sezione del bilancio contiene alcune informazioni aggiuntive allo stato patrimonialee al conto economico, necessarie anche per spiegare i criteri di redazione utilizzati. L’informativa richiesta in nota integrativa è duplice:

4. Rendiconto finanziario 

È la sezione adibita alla misura dei flussi di cassa che riguardano l’esercizio contabile. È un documento poco conosciuto, entrato in vigore dal 2015 come una delle sezioni del bilancio previste dal Codice Civile.

Dopo aver visto i quattro documenti di cui si compone un bilancio aziendale, è bene però precisare che non tutte le imprese devono predisporre questi quattro documenti. Infatti, a seconda del tipo di attivitàe delle dimensioni dell’impresa, alcune sezioni possono essere trascurate.

A tal proposito, nel prossimo paragrafo vediamo le diverse tipologie di bilancio aziendale e per quali aziende sono più indicate.

Cosa sapere a proposito della relazione sulla gestione?

Un altro importante documento di complemento è la relazione sulla gestione, necessaria per due ragioni: da un lato soddisfa gli obblighi contabili e fiscali e dall’altro mette a disposizione di soggetti interni o esterni i dati sulla situazione dell’azienda.

L’art. 2428 c.c. stabilisce che il bilancio sia affiancato da una relazione stilata dagli amministratori, nella quale si analizzano la situazione e la gestione aziendale, con particolare attenzione ai costi, agli investimenti sostenuti e ai ricavi ottenuti.

Con questo documento, gli amministratori integrano il bilancio, comunicando non solo la situazione attuale, ma anche le prospettive di sviluppo nel medio e lungo termine e le attività di ricerca e sviluppo in cui l’azienda ha investito.

Quali altre informazioni devono essere inserite nel bilancio aziendale?

Nel bilancio aziendale vanno inseriti i saldi di ogni conto, dopo aver effettuato le modifiche di valore. Tutti questi dati vengono recuperati dal libro giornale, che contiene le operazioni di gestione sostenute, da contabilizzare in partita doppia: è il metodo di tenuta delle scritture contabili, così definito perché prevede che ogni operazione sia registrata due volte.

I sottoconti sono poi inseriti nel piano dei conti che si può suddividere fino a quattro categorie:

Entriamo ora nel vivo della questione e capiamo come fare un bilancio aziendale.

Quali principi seguire per redigere un bilancio aziendale?

Il bilancio d’azienda dev’essere redatto secondo i principi generali di chiarezza, veridicità e correttezza. Inoltre, per la stesura del bilancio aziendale, l’art. 2423 bis del C.c. specifica i principi da seguire:

Continuità

Le valutazioni vanno effettuate nella prospettiva di funzionamento aziendale presente e futuro, tenendo conto dell’attivo e del passivo. Perciò, le valutazioni vanno fatte considerando i cambiamenti cui vanno incontro i beni valutati.

Prudenza

Per determinare il reddito è necessario:

Competenza economica

È importante tenere conto degli oneri e dei ricavi solo se direttamente correlati all’esercizio. Si devono considerare i costi di beni e servizi del periodo preso in considerazione e maturati nell’esercizio, oltre ai ricavi, con il relativo costo.

Separazione 

Per ottenere informazioni corrette, è necessario analizzare ogni voce del bilancio: anche se composta da più elementi, deve essere valutata singolarmente.

Costanza 

Non è possibile modificare i criteri di valutazione per redigere il bilancio, in modo da comparare tra loro i bilanci nel tempo.

Prevalenza della sostanza sulla forma 

Questo principio è stato introdotto con il D.Lgs. n.6/2003 e prevede che la valutazione delle voci in cui registrare le operazioni sia stabilita in virtù della loro funzione economica.

Quante tipologie di bilancio aziendale possiamo individuare?

Esistono differenti tipi di bilancio, a seconda delle esigenze dell’azienda:

Bilancio in forma ordinaria 

È la versione più “classica” del bilancio, formata da tutte e quattro le componenti analizzate nel paragrafo precedente (e quindi stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa e rendiconto finanziario).

Bilancio abbreviato 

Questo tipo di bilancio non prevede il rendiconto finanziario ed è ammesso solo per le aziende che, nei primi bilanci, non abbiano superato i 4 milioni sullo Stato Patrimoniale e gli 8 milioni di ricavi. Inoltre, i dipendenti impiegati nell’attività non devono essere più di 50 unità.

Bilancio delle micro imprese

Questo bilancio è composto solo dallo stato patrimoniale e dal conto economico, poiché riguarda aziende che non hanno superato i 175 mila euro nell’attivo e i 350 mila euro di ricavi. In questo caso, i dipendenti occupati nell’attività non devono essere più di 5 unità.

Bilancio finale di liquidazione 

Questo tipo di bilancio è da redigere in caso di liquidazione di una società, una volta che tutte le procedure di liquidazione siano state completate. Con questo documento si completa il passaggio di consegne dagli amministratori ai liquidatori.

Costoro hanno l’obbligo di indicare la quota spettante a ciascun socio dopo la divisione dell’attivo. Si tratta perciò dell’ultimo documento contabile che un’azienda deve produrre poiché entrata in procedura di liquidazione.

Perché è altrettanto importante saper leggere un bilancio aziendale?

Leggere un bilancio potrebbe essere un po’ complicato per chi non è del settore, poiché si tratta di un documento fiscale redatto con linguaggio tecnico.

Tuttavia, per chi se ne deve occupare e per chi è coinvolto nella gestione aziendale, leggere un bilancio è fondamentale, poiché questo documento racconta cosa ha fatto un’azienda nel giro di un anno e porta vari benefici alla società, contribuendo prima di tutto a valutare il lavoro svolto.

Inoltre, leggere il bilancio di una impresa consente di capire come l’azienda è vista sul mercato da terzi, come per esempio banche, fornitori e distributori, classificandola sul mercato.

Quando va fatto il bilancio aziendale?

In applicazione dell’art. 2435 c.c., il bilancio aziendale deve essere redatto dagli amministratori dell’impresa, indipendentemente dallo statuto giuridico dell’impresa stessa. L’approvazione deve essere effettuata tra 120 e 180 giorni dalla fine dell’esercizio.

Inoltre, l’amministratore deve inoltrare il bilancio per via telematica all’Ufficio del Registro delle Imprese competente, entro 30 giorni dall’approvazione.

Chi si occupa di redigere il bilancio aziendale?

Lo abbiamo accennato nel paragrafo precedente, ma vale la pena fare un breve approfondimento. Il responsabile del bilancio è la figura che si occupa di predisporre, organizzare e presentare il bilancio sia all’interno sia agli organi esterni preposti al controllo, oltre agli stakeholder in generale. Questi ultimi sono soggetti o gruppi con interessi legati all’impresa.

Inoltre, il responsabile del bilancio, per le società quotate in borsa, ha l’obbligo della certificazione del bilancio, che ha lo scopo di garantire trasparenza e correttezza dei dati e delle informazioni trasmesse.

Le principali attività del Responsabile del bilancio sono:

Dopo tutte queste informazioni, abbiamo ancora qualche consiglio per te. Per fissare meglio quanto appreso da questa guida, nel prossimo paragrafo ti consigliamo alcuni corsi online di economia.

Corsi online di economia per migliorare le tue capacità

Sarebbe molto utile seguire qualche corso a distanza, dove vuoi, quando vuoi e da qualunque dispositivo. I corsi che trovi su CORSI.it sono erogati da professionisti ed esperti di settore.

I corsi di economia online, che trovi nella sezione di educazione finanziaria, ti saranno di grande aiuto, tra le altre cose, per orientarti tra le dinamiche delle leggi economiche, valutare le performance delle imprese quotate in borsa, scoprire come funzionano i mercati finanziari e i meccanismi di base del mercato, ma soprattutto acquisire tutti gli strumenti per muoverti in ambito economico-finanziario.

Sai cosa significa leadership? Che competenze deve avere un leader e come essere un buon leader? Chi dirige un’azienda, un’organizzazione o gestisce un particolare progetto ha una grande responsabilità: prendere decisioni affidabili ed efficaci, coordinare un team di persone e promuovere un clima di serenità e produttività.

Ciò ha a che fare non solo con la capacità decisionale, ma anche con l’autorevolezza e la credibilità, in modo da assicurarsi la fiducia di colleghi, dipendenti e collaboratori. È proprio in questo aspetto che si può distinguere un buon leader da un “semplice” manager.

In questo articolo capiremo insieme quali sono le principali caratteristiche che dovrebbe avere un buon leader, quali sono le differenze tra un leader e un capo e come esercitare adeguatamente la propria leadership.

Cosa è la leadership?

Con il termine leadership si fa riferimento alla capacità di una persona di guidare con autorevolezza un gruppo o team di cui è responsabile, guadagnandosi la sua fiducia e raggiungendo gli obiettivi prefissati. La parola deriva dal verbo inglese to lead, che significa, appunto, guidare.

La leadership è una qualità molto importante, soprattutto nel mondo del lavoro, per rendere coeso il team e agire insieme nella stessa direzione, lavorare con efficienza e motivazione e raggiungere tutti gli obiettivi nei tempi e con le risorse (anche economiche) previste.

Cosa rende un leader un buon leader?

Come abbiamo anticipato, un buon leader è in grado di motivare, incoraggiare e ispirare i suoi collaboratori, indicando la direzione verso cui muoversi e quali obiettivi raggiungere. Per migliorare le proprie doti di leader, è necessario:

Vediamo ora quali sono i modelli e gli stili di leadership, ne possiamo individuare almeno tre.

Quali sono i modelli e gli stili di leadership?

La leadership può essere esercitata in vari modi e secondo modelli differenti, in base alle esigenze del progetto su cui si sta collaborando o agli obiettivi aziendali. Ecco di seguito tre modi per esercitare la propria leadership.

Leadership autoritaria o autocratica

In questo caso, le decisioni vengono prese in maniera centralizzata, cioè una sola persona prende le decisioni importanti. Un leader di tipo autoritario ha una visione chiara della situazione generale e del progetto, ma coinvolge il resto del team solo per determinate attività o quando necessario.

Leadership democratica

All’opposto della leadership autocratica, c’è quella democratica; in questo caso, il leader accoglie e mette in pratica tutti i contributi dei suoi collaboratori, pervenendo successivamente a una sintesi.

Leadership flessibile

Questo tipo di leadership garantisce ampio spazio di intervento ai collaboratori, che possono proporre idee e possibili soluzioni utili a raggiungere gli obiettivi aziendali.

Scopri il corso che ti insegna come aumentare la leadership personale (con la PNL)

Quali sono le 5 qualità fondamentali di un leader?

Perché un valido leader possa essere definito tale, dovrebbe possedere determinate caratteristiche, che vediamo subito:

1. Carisma e personalità

Significa non solo avere una visione d’insieme innovativa, ma saperla comunicare ai propri collaboratori, ossia quelli cui sarà chiesto di metterla in pratica. Perciò, un buon leader è in grado di ispirare, coinvolgere e convincere i collaboratori a credere nel progetto e negli obiettivi aziendali, dando il massimo per attuarli.

2. Capacità di favorire la collaborazione

È la tendenza a promuovere la collaborazione tra i membri del team e favorire il lavoro di squadra. Infatti, il leader sa che per realizzare la sua visione necessita del contributo di tutti i suoi sostenitori. Perciò, il suo primo passo è conquistarsi la loro fiducia e far sì che ciascuno abbia fiducia nei colleghi.

3. Valorizzare le capacità dei collaboratori

Un leader non si concentra sugli errori o le sviste dei collaboratori, bensì su ciò che potrebbe essere migliorato nello svolgimento delle loro attività. Infatti, l’ obiettivo non è colpevolizzare, ma ottimizzare e valorizzare.

4. Approccio costruttivo

Di conseguenza, una delle doti del leader è la costruttività, non solo nel suo atteggiamento verso i colleghi, ma anche nella percezione generale dell’attività lavorativa. Difficoltà e ostacoli sono sempre occasioni di crescita. Un buon leader è anche chi insegna a saper trasformare le sfide in opportunità di crescita.

5. Entusiasmo e curiosità

La dote principale di un buon leader convincente è la passione unita all’entusiasmo e alla volontà di sperimentare. È proprio la passione, infatti, a costituire un ottimo strumento per stringere relazioni decisive con validi collaboratori, con altri imprenditori o con finanziatori, per ottenerne il sostegno verso il successo e il raggiungimento degli obiettivi.

Qual è la differenza tra un capo e un leader?

Il capo è una persona dalla mentalità fredda, cioè tende a gestire l’azienda e il team in maniera distaccata e poco empatica; invece, il leader ispira all’innovazione e all’interazione, ed è molto empatico verso i suoi collaboratori.

Ogni azienda ha al suo interno un capo, ma ciò di cui ogni team professionale ha bisogno per raggiungere gli obiettivi prefissati in modo efficiente e sereno è un leader, cioè una figura che sappia motivare e stimolare le menti dei propri dipendenti, come abbiamo visto poco fa.

A differenza del capo, il leader incoraggia i suoi subordinati, senza limitarsi a impartire ordini o formulare giudizi (spesso non tenendo conto di necessità e aspirazioni personali).

Come acquisire ed esercitare la leadership?

Lo abbiamo accennato all’inizio di questa breve guida alla leadership. La chiave per un’ottima leadership, stimolante e positiva, è la comunicazione, cioè la condivisione di dati e informazioni con i collaboratori, il loro sostegno e la loro fiducia.

Questo stile di comunicazione deve essere diffuso a tutti i livelli, incoraggiando il dialogo e l’ascolto attivo, per comprendere le reazioni, le aspirazioni e le necessità di ciascun collaboratore, e accoglierne anche le lamentele e i suggerimenti.

In questo modo, si diffonde il coinvolgimento strategico e costruttivo, grazie all’opportunità, aperta a tutti, di offrire il proprio contributo e di essere considerati parte integrante e necessaria allo svolgimento di un progetto comune.

Per acquisire leadership con una buona comunicazione è necessario non chiudersi e isolarsi, ma interagire, cercare il dialogo e il confronto, mostrare un’attitudine di apertura e ottimismo con tutti i dipendenti e i collaboratori.

Come si stabilisce una comunicazione efficace e coinvolgente?

Una efficace strategia di comunicazione dovrebbe comprendere la valutazione di ciò di cui i collaboratori hanno bisogno di sapere per essere coinvolti nel processo di sviluppo del progetto e di evoluzione del team.

Ciò è importante soprattutto nel caso in cui fossero presenti differenti sedi operative dislocate sul territorio, o fosse attiva la modalità smart working. Infatti, l’engagement da remoto è una sfida importante per i nuovi leader, per cui risulta ancora più importante sviluppare una buona leadership virtuale.

Vediamo come procedere per esercitare efficacemente la propria leadership

Procediamo per step:

Definizione della strategia

I leader dovrebbero anzitutto pensare alla definizione della strategia, in modo da trasmetterne i valori e le caratteristiche. La preparazione della strategia è un passaggio fondamentale, condizione imprescindibile per raccogliere dubbi e domande del gruppo di lavoro ed essere in grado di fornire tempestivamente delle risposte.

Organizzazione di riunioni

In presenza o da remoto, l’organizzazione di riunioni regolari è molto importante, per aggiornarsi e condividere proposte, richieste, workflow.

Trasparenza e responsabilità d’azione

Saper comunicare in modo chiaro e trasparente l’insorgere di un imprevisto nella buona riuscita di un progetto è segno di maturità e riflessività. Coinvolgere il team nella gestione della crisi è importante, perché i collaboratori e i dipendenti si sentiranno valorizzati e coinvolti nel problem solving.

Non perdersi d’animo

Parte della strategia comunicativa e dell’esercizio della leadership è anche la resilienza. Gettare la spugna non è mai un buon esempio per il team. Anche di fronte alle difficoltà (nessuno ne è immune) è sempre necessario trovare il modo di confrontarsi e capire insieme come superare l’impasse e perseguire con determinazione gli obiettivi aziendali.

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Corsi online per migliorare le tue competenze di leadership

Un ottimo modo per acquisire le doti di leader è la formazione. Se lavori e hai la giornata fitta di impegni, è molto utile seguire corsi a distanza dove vuoi e quando ti fa più comodo.

Infatti, le indicazioni e i suggerimenti di professionisti del settore concorreranno ad arricchire il tuo bagaglio di conoscenze e competenze, contribuendo a renderti un ottimo o un’ottima leader. Su CORSI.it puoi trovare ciò che fa al caso tuo, in particolare i corsi di leadership.

Imparerai tutto ciò che ti occorre per migliorare le tue capacità nell’esercizio della leadership. Inoltre, svilupperai doti di problem solving e capacità di riconoscere i rischi, in modo da ottimizzare le strategie pianificate e le tue abilità personali.

Stai pensando di aprire un’attività online ma non sai da dove cominciare? Vuoi digitalizzare la tua impresa ma non hai ben chiaro come? Allora sei nel posto giusto. 

Qui imparerai cosa fa un imprenditore digitale, che cos’è e come diventarlo. Inoltre, scoprirai quali sono i vantaggi di avere un business online e se è la scelta che fa al caso tuo. Iniziamo. 

Imprenditore digitale: che cos’è e cosa fa 

Un imprenditore digitale è una persona che crea e gestisce un’attività online, sfruttando le opportunità offerte dal web e dalle nuove tecnologie. Questa figura professionale può operare in diversi settori, come l’e-commerce , il blogging , il social media marketing , la creazione di app e software, ecc. 

L’obiettivo di un imprenditore digitale è quello di creare valore per i propri clienti , offrendo prodotti o servizi di qualità, risolvendo problemi o soddisfacendo bisogni. Rispetto all’imprenditore che opera localmente, l’imprenditore digitale può raggiungere il suo potenziale pubblico in tutto il mondo, grazie alla rete, perché non ha bisogno di una sede fisica.

Dunque, se vuoi diventare imprenditore digitale devi essere in grado di ideare, pianificare, realizzare e promuovere il tuo progetto online , utilizzando le strategie e gli strumenti più adatti al suo target di riferimento. Inoltre, dovrai anche essere in grado di gestire gli aspetti amministrativi e finanziari legali della tua attività , oltre che di coordinare eventuali collaboratori o partner.

Prima di lanciarti nel mondo del business online dovrai, inoltre, acquisire diverse conoscenze, in base al settore in cui hai scelto di operare, come imparare a fare e-commerce , imparare a fare SEO , utilizzare WordPress, imparare a programmare e imparare a usare presa della corrente.  

In ultimo, ma non per importanza, un imprenditore digitale di successo dovrebbe essere in grado di sviluppare una forte mentalità imprenditoriale .

Come diventare un imprenditore digitale: 6 consigli utili

Se vuoi diventare un imprenditore digitale, devi sapere che non si tratta di una strada facile o veloce. Richiede impegno , dedizione , perseveranza , pazienza e coraggio . Tuttavia, se hai una visione chiara, una passione forte e una buona dose di curiosità e creatività, puoi riuscire a realizzare il tuo sogno. Ecco 6 consigli utili per iniziare il tuo percorso. 

1. Trova il tuo perché

Prima di lanciarti in un’attività online, dovrai capire qual è il tuo motivo profondo per farlo. 

Qual è la tua missione, la tua passione, il tuo valore aggiunto? Qual è il problema che vuoi risolvere o il bisogno che vuoi soddisfare? Qual è il tuo pubblico ideale e come puoi aiutarlo? 

Queste domande ti aiuteranno a definire il tuo perché, ovvero la tua motivazione intrinseca che ti spingerà ad andare avanti anche nei momenti difficili.

2. Fai una ricerca di mercato

Prima di creare il tuo prodotto o servizio, dovrai verificare se esiste una domanda reale e sufficiente per esso. 

Inizia quindi effettuando una ricerca di mercato , analizzando il tuo settore, la tua nicchia, i tuoi potenziali clienti, i tuoi concorrenti, le tendenze e le opportunità. 

Lo scopo di tutto questo è capire quali sono i punti di forza e di debolezza della tua offerta, quali sono i vantaggi competitivi e fattori differenzianti rispetto alla concorrenza, in modo da applicare le strategie di marketing più efficaci per il tuo progetto.

3. Crea un prodotto minimo valido (MVP)

Prima di investire tempo e denaro in uno sviluppo completo del tuo prodotto o servizio, dovrai testare la sua validità e la sua accoglienza sul mercato. 

Dovrai, quindi, creare un prodotto minimo valido (MVP), ovvero una versione semplificata e funzionante del tuo prodotto o servizio che possa soddisfare le esigenze primarie dei tuoi clienti. 

Il tuo MVP deve essere in grado di dimostrare il valore della tua soluzione e di ricevere feedback dai tuoi utenti. In base ai risultati ottenuti, potrai poi migliorare e ottimizzare il tuo prodotto o servizio.

4. Costruisci la tua presenza online

Per promuovere la tua attività su internet, dovrai costruire la tua presenza online. Ad esempio, creando un sito web professionale e ottimizzato SEO , che presenti chi sei, cosa fai, quali sono i benefici della tua offerta e come contattarti. 

Una buona idea è anche quella di creare dei contenuti di valore che possono attrarre, informare ed educare il tuo pubblico, utilizzando blog, podcast, video, ebook, webinar , ecc. 

È importante anche essere presente sui social media più adatti al tuo target e al tuo settore, interagendo con la tua community e condividendo contenuti interessanti e pertinenti.

5. Misura e ottimizzata

Per avere successo come imprenditore digitale, dovrai monitorare costantemente i risultati della tua attività online e apportare le modifiche necessarie per migliorarli. 

Puoi farlo sfruttando alcuni strumenti di analisi che ti permettono di misurare le metriche più importanti per il tuo business online, come il traffico , le conversioni , le vendite , il ritorno sull’investimento , ecc. 

Una volta raccolti i dati relativi al tuo business, dovrai analizzarli e identificare i punti di forza e di debolezza della tua attività online, le opportunità e le minacce , le aree di miglioramento e le azioni da intraprendere

Infine, dovrai testare le tue ipotesi e verificare gli effetti delle tue modifiche , ripetendo il ciclo fino a raggiungere i tuoi obiettivi.

6. Non smettere di formarti

Il mondo del web e delle nuove tecnologie è in continua evoluzione e richiede una formazione costante e aggiornata. Non puoi permetterti di restare indietro o di perdere il passo con le novità e le tendenze del tuo settore. 

Per diventare un imprenditore digitale di successo è di vitale importanza investire nella tua formazione . Ad esempio, seguendo periodicamente un corso che ti permette di sviluppare nuove conoscenze e abilità, leggendo libri , blog , riviste , partecipando a eventi , webinar , ecc. 

Quanto guadagna un imprenditore digitale?

Il guadagno di un imprenditore digitale dipende da molti fattori, come il tipo di attività che svolge, il mercato in cui opera , la concorrenza , la domanda , la qualità dell’offerta , la reputazione , la fidelizzazione dei clienti , ecc. 

L’imprenditore digitale, essendo un libero professionista, non ha, quindi, uno stipendio fisso. Tuttavia, possiamo dire che ha il potenziale di guadagnare molto più da un dipendente o da un libero professionista tradizionale , grazie alla scalabilità del suo business online. 

Infatti, un imprenditore digitale può raggiungere un pubblico molto ampio e globale con costi relativamente bassi e con possibilità di automatizzare molti processi. Inoltre, può diversificare le sue fonti di reddito , creando più flussi di entrate passive o attive.

Perché scegliere di diventare un imprenditore digitale: i vantaggi

Diventare un imprenditore digitale comporta molti vantaggi, sia a livello personale che professionale. Vediamo quali sono. 

1. Libertà di gestione del lavoro

Un imprenditore digitale ha la libertà di scegliere cosa fare , come farlo , quando farlo e dove farlo . Può lavorare da casa o da qualsiasi luogo dotato di una connessione internet, senza orari fissi o vincoli geografici. Può anche decidere con chi lavorare e quali progetti seguire in base alle sue passioni e alle sue competenze.

2. Maggiori opportunità di crescita 

Un imprenditore digitale ha la possibilità di crescere continuamente come persona e come professionista. Può, infatti, apprendere nuove conoscenze e abilità , sperimentare nuove sfide , innovare e migliorare il suo prodotto o servizio , migliorando, di conseguenza, anche il suo status economico. 

3. Impatto positivo sul mondo 

Un imprenditore digitale ha l’opportunità di avere un impatto positivo sul mondo . Può, infatti, creare valore per le persone con la sua attività online, offrendo soluzioni utili ed efficaci. Può anche contribuire a diffondere idee , conoscenze ed esperienze che possono ispirare ed educare altre persone. Oppure sfruttare la sua visibilità per sostenere le cause sociali o ambientali che gli stanno a cuore.

Corsi online per diventare un imprenditore digitale

Se vuoi diventare un imprenditore digitale, devi sapere che non esiste un’università specifica che ti consente di apprendere quello che devi sapere per lanciarti nel business digitale. 

Tuttavia, puoi trovare molti corsi online che possono aiutarti a formarti in modo mirato e ad acquisire le competenze necessarie per iniziare e gestire la tua attività online. Su Corsi.it , ad esempio, ce ne sono molti che potrebbero fare al caso tuo. 

Ad esempio, se vuoi diventare un imprenditore digitale con l’attività di blogging ma sei ancora alle prime armi, hai ben due alternative a tua disposizione: il corso WordPress 2022: crea un sito professionale senza programmare , con il quale imparerai a creare, gestire e far crescere al meglio il tuo sito internet, e Copywriting persuasivo per principianti , grazie al quale imparerai come scrivere per vendere e per attirare l’attenzione del tuo pubblico. 

Vuoi creare il tuo primo e-commerce ? In questo caso ti consigliamo l’e-commerce 2023: il corso fondamentale , grazie al quale imparerai come progettare un e-commerce per essere competitivo sul mercato, attirare clienti e generare ricavi. 

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Vuoi pubblicizzare e vendere il tuo prodotto o servizio sui social ? Allora il corso che farai per te è Social Media Marketing 2023 con certificato (by marketing manager Durex) , con il quale imparerai come comunicare efficacemente sui social, come e quando cavalcare i trend e come sponsorizzare il tuo progetto su Facebook e Instagram. 

Infine, se vuoi imparare a programmare e mettere online la tua prima app o il tuo primo software di successo, per cominciare hai bisogno del Corso fondamentale di programmazione in Python , che ti insegnerà a programmare app, software e videogiochi con uno dei linguaggi di programmazione più utilizzati al mondo. 

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Sogni di diventare un imprenditore digitale ? Se hai deciso di metterti in proprio o di iniziare una tua attività , devi sapere che non basta avere una buona idea o delle competenze specifiche. Devi anche avere una mentalità imprenditoriale , ovvero quella capacità di pensare , affrontare e agire con una predisposizione d’animo positivo, flessibile e orientata al successo .

Questo atteggiamento mentale ti consentirà di cogliere le sfide come opportunità di crescita e di non lasciarti scoraggiare dai fallimenti. 

Capiamo meglio così è con esattezza il mindset imprenditoriale, come svilupparlo e sfruttarlo non solo nel tuo business, ma anche nella tua vita privata. Cominciamo!

Cos’è il mindset imprenditoriale e quali sono i suoi pilastri fondamentali? 

Il termine mindset , dall’inglese “impostazione mentale”, si riferisce al modo in cui una persona interpreta la realtà, le opportunità e le sfide che incontra. Il mindset imprenditoriale è quindi l’insieme delle credenze, dei valori e delle abitudini che caratterizzano un imprenditore di successo .

Ogni imprenditore di successo ha infatti, più o meno coscientemente, abbracciato i quattro pilastri fondamentali della mentalità imprenditoriale. Vediamo quali sono. 

1. Flessibilità

Si tratta della capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato , dei clienti e delle proprie esigenze, senza restare ancorati a schemi rigidi o obsoleti.

2. Costanza

È la determinazione a sostenere i propri obiettivi , anche di fronte alle difficoltà, agli ostacoli e ai fallimenti, senza arrendersi o demoralizzarsi.

3. Orientamento al rischio

È la propensione a sperimentare nuove soluzioni , a innovare ea uscire dalla propria zona di comfort, accettando l’incertezza e il fallimento come parte del processo di apprendimento.

4. Visione

Si tratta della capacità di avere una prospettiva ampia e a lungo termine, di definire una missione e una strategia chiare e coerenti, di anticipare le tendenze e le opportunità del mercato.

Queste caratteristiche non sono innate o fisse, ma si possono sviluppare e potenziare con la pratica e la formazione

Perché è importante sviluppare il mindset imprenditoriale e come metterlo in pratica 

Il mindset imprenditoriale può offrirti molti vantaggi, sia in termini di performance che di felicità. Ti fa essere più abile nel cogliere le opportunità, più capace di comunicare con i tuoi clienti e di raggiungere i tuoi obiettivi, più motivato ad aggiornarti e ad ampliare le tue competenze, più creativo nel trovare nuove soluzioni, più collaborativo con il tuo team e più sicuro di te stesso e della tua passione.

Il mindset imprenditoriale non è solo utile per il tuo business, ma anche per la tua vita di tutti i giorni. Infatti, applicare questa impostazione mentale alla tua vita quotidiana può portare diversi benefici. Vediamoli nel dettaglio. 

Migliora la tua autostima e la tua felicità

Avere una mentalità positiva, flessibile e orientata al successo ti fa sentire più sicuro di te stesso, dei tuoi talenti e delle tue potenzialità. Ti fa vivere le sfide come opportunità di crescita, non come minacce, ti fa apprezzare i tuoi risultati e imparare dai tuoi errori.

Aumenta la tua produttività e la tua efficacia

Avere una mentalità imprenditoriale ti aiuta a organizzare meglio il tuo tempo, le tue risorse e le tue priorità. Ti fa focalizzare sui tuoi obiettivi, monitorare i tuoi progressi, delegare le attività in cui non sei esperto e sfruttare le potenzialità che il mondo ti offre. 

Arricchisce le tue relazioni e il tuo network

Avere una mentalità imprenditoriale ti rende più aperto al confronto, al feedback, alla condivisione di esperienze e risorse. Ti fa circondare di persone positive, entusiaste e supportive, che ti incoraggiano a migliorarti e a crescere.

Quindi, sviluppare un mindset imprenditoriale ti permette non solo di capire come imparare a vendere le tue idee o il tuo business, ma anche come aumentare l’autostima che puoi aver perso a causa di trappole mentali sbagliate e deleterie. 

Questo può farti apparire una persona sicura di sé, che trasmette sensazioni positive e fiducia alle altre persone. 

Come sviluppare il mindset imprenditoriale: 4 consigli pratici

Sviluppare il mindset imprenditoriale non è un processo immediato o lineare, ma richiede tempo, dedizione e impegno. Tuttavia, ci sono alcune azioni che puoi mettere in pratica fin da subito per coltivare la tua mentalità da imprenditore. Eccoti 4 consigli pratici per impostarla. 

1. Studia i modelli di successo

Cerca di ispirarti a imprenditori che hanno raggiunto risultati importanti nel tuo settore o in altri ambiti affini. Leggi le loro biografie, segui i loro blog o podcast, partecipa ai loro eventi o corsi, cerca di capire quali sono state le loro strategie, i loro errori, i loro insegnamenti. Non si tratta di copiare o emulare acriticamente, ma di apprendere da chi ha già percorso il cammino che vuoi fare tu.

2. Circondati di persone positive

Scegli con cura le persone con cui ti relazioni professionalmente e personalmente. Evita quelle negative, critiche o scoraggianti, che potrebbero minare la tua autostima e la tua motivazione. Preferisci invece quelle positive, entusiaste e supportive, che ti incoraggiano a migliorarti e a crescere. Crea una rete di contatti con altri imprenditori con cui confrontarti, scambiare idee, collaborare o chiedere consigli.

3. Sfida te stesso

Non accontentarti dei risultati raggiunti, ma cerca sempre di migliorare e di superare i tuoi limiti. Fissa degli obiettivi sfidanti ma realistici, monitora i tuoi progressi, celebra i tuoi successi, analizza i tuoi fallimenti. Sii curioso e aperto al cambiamento, prova nuove soluzioni, esponiti al rischio calcolato e impara dai tuoi errori.

4. Formati continuamente

Non smettere mai di aggiornarti sulle novità del tuo settore, sulle competenze necessarie per il tuo business e sulle tendenze del mercato. Investi nella tua formazione professionale e personale, partecipando a corsi online o offline, leggendo libri o riviste, seguendo webinar o podcast. Cerca di ampliare i tuoi orizzonti, esplorando anche temi trasversali o complementari al tuo ambito di attività.

Corsi online per sviluppare il mindset imprenditoriale 

Sviluppare il mindset imprenditoriale autonomamente può essere piuttosto complesso. Tuttavia, esistono molti corsi online che possono aiutarti a svilupparlo più facilmente e possono fornirti informazioni utili su come mantenerlo nel tempo. 

Ad esempio, su CORSI.it puoi trovare quello che fa al caso tuo. 

Se da poco hai scoperto il mindset imprenditoriale o hai bisogno di spunti per alimentarlo quotidianamente, ti consigliamo il corso La mente imprenditoriale: pillole quotidiane per abbracciare il mindset imprenditoriale, che contiene spunti, idee, strategie e riflessioni per mantenere sempre attiva la tua predisposizione mentale al successo. 

Se, invece, vuoi approfondire maggiormente l’argomento, quello che fa al caso tuo è La mente imprenditoriale: il corso fondamentale. Questo ti permetterà di imparare non solo a sviluppare tutti i tratti del pensiero imprenditoriale, ma anche ad applicarlo in tutti gli aspetti della tua vita per rendere i tuoi obiettivi e le tue imprese più facili da raggiungere. 

Inizia subito il corso La mente imprenditoriale: il corso fondamentale

 

Sei un influencer, un content creator o lavori nel marketing e vorresti attirare l’attenzione su di te per avere più seguito da parte del pubblico o per concludere un maggior numero di contratti per la tua azienda? Allora il corso che fa per te è L’arte di convincere e influenzare gli altri (spiegata da un mentalista)

Il tuo business vacilla e stai perdendo il focus e l’entusiasmo che avevi in partenza? Per te ci sono il corso Mentalità Vincente: il vero segreto dei #1 per raggiungere il successo e il corso Il mindset del successo (spiegato da un Mentalista di fama internazionale)

Inizia subito il corso Il mindset del successo