Cosa significa fare impresa nella società di oggi? Come fare business e muoversi con destrezza in ambito imprenditoriale? Mantenere la propria azienda sulla strada giusta e riuscire ad anticipare i propri competitor sul mercato non è certo una sfida facile, assieme ad altre sfide, per restare sulla cresta dell’onda e imboccare la direzione giusta.

Vediamo insieme alcuni consigli pratici per fare business e far crescere la propria attività con le strategie e le scelte più adeguate.

Cosa significa fare business?

Fare business significa impegnarsi in attività commerciali con l’obiettivo di generare reddito, come per esempio l’acquisto e la vendita di beni o servizi. Inoltre, fare business vuol dire:

Possedere queste capacità significa già potenzialmente diventare leader di successo. Nei prossimi paragrafi scoprirai azioni e strategie da adottare per muoverti agevolmente nel mondo del business, partendo da alcuni aspetti fondamentali.

Pillole quotidiane per abbracciare il mindset imprenditoriale

Quali aspetti considerare se si vuole fare business?

Che si investa in Italia o all’estero, che tu abbia già un’impresa avviata o stia muovendo i primi passi in questo mondo complesso, dovresti considerare alcuni aspetti:

Nel prossimo paragrafo, vediamo quali caratteristiche dovrebbe avere un imprenditore o una imprenditrice per fare business efficacemente.

Quali caratteristiche deve avere un imprenditore o una imprenditrice? 

Per fare imprenditoria in maniera efficace, serve possedere il giusto mindset imprenditoriale e alcuni requisiti importanti:

Nei prossimi due paragrafi vedremo quali azioni concrete compiere per fare business con successo.

Pillole quotidiane per abbracciare il mindset imprenditoriale

Come fare business: alcuni spunti concreti dai quali partire

Fare business è oggi possibile facendo alcune scelte importanti, propedeutiche alla buona riuscita dell’attività e a un’organizzazione ottimale:

Come vedi, la strada verso la realizzazione della tua idea di business è percorribile con una strategia mirata, motivazione e costanza. Nel prossimo paragrafo vediamo o ricapitoliamo insieme alcuni aspetti da non trascurare, molti dei quali correlati ai punti che abbiamo appena elencato.

Quali azioni non trascurare mai se si vuole fare business?

Se desideri avviare la tua impresa nel modo giusto, non dimenticare di:

Queste sono, in breve, le attività e le competenze da acquisire se desideri fare business e portare avanti, nel lungo periodo, la tua attività. Ultimo, ma non meno importante, un consiglio prezioso, per affinare ulteriormente le tue abilità e conoscenze: i corsi online professionalizzanti che ti consigliamo nel prossimo paragrafo.

Corsi formativi di business management online

Se desideri fare business e vorresti rafforzare l’”ossatura” delle tue conoscenze, nella sezione business del sito CORSI.it troverai per te una serie di corsi di business management online, utilissimi per acquisire competenze professionali nel settore di tuo interesse.

La fruizione delle lezioni è davvero pratica e comoda per tutte le persone: infatti, potrai seguire le unità didattiche ogni volta che vorrai, da qualunque dispositivo e secondo i tuoi impegni. Professionisti ed esperti ti affiancheranno nell’approfondire le tue conoscenze.

Potrai migliorare le tue competenze in materia di pianificazione strategica, apprenderai il funzionamento delle imprese, i segreti e le strategie per fare imprenditoria con successo e tutto ciò che potrà servirti nelle tue attività di business. Non ti resta che cominciare!

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Ti chiedi come avviare un business online da zero? Magari hai già un’attività online, ma le vendite non sono soddisfacenti come ti aspettavi; forse hai dubbi sulle tue strategie d’impresa; lavori full time da dipendente, ma vorresti avviare una tua attività, eccetera. Come vedi, sono molte le situazioni di partenza, e in questa guida vedremo 8 step pratici per far decollare la propria attività senza perdere tempo (né soldi, possibilmente) compiendo le scelte giuste.

Step 1. Individua il tuo Business Model

Qual è la tua idea di business online? Qui di seguito ti forniamo alcuni esempi:

E-commerce di prodotti fisici o servizi

Puoi vendere prodotti fisici o servizi online tramite una piattaforma e-commerce: è un vero e proprio negozio online, attivo 24 ore su 24 e tutto l’anno, in funzione anche quando il tuo negozio fisico è abitualmente chiuso.

I costi di avvio di un e-commerce possono variare sensibilmente in base al numero di prodotti o servizi che vorresti vendere e alle piattaforme che vorresti utilizzare. A questi costi si aggiungono la complessità del servizio clienti, la logistica e le spedizioni, i rapporti con i fornitori. Questo modello di business è indicato soprattutto se hai già un negozio offline da digitalizzare.

Prodotti digitali

Si tratta di vendere informazioni in forma di corsi, corsi online, ebook. Questa metodologia si sta rapidamente (e con successo) diffondendo in Italia, a fronte del successo dei nuovi business americani.

Il fatto che sia tutto digitale (compreso il prodotto/servizio) ti consente di abbassare notevolmente i costi e di avere una marginalità elevata.

SaaS (Software as a Service)

Ad oggi, molte delle azioni che compiamo online sono “governate” da un software. È sempre più diffusa la vendita di software da utilizzare online, senza nemmeno necessità del download. In genere, i modelli proposti sono ad abbonamento, in seguito a un periodo gratuito di prova.

Servizio di coaching e consulenze

Potresti mettere a disposizione la tua expertise come coach o consulente online, utilizzando Skype, per esempio, e addebitando il costo orario che valuti più opportuno tramite sistemi di pagamento come Paypal (molto diffuso).

Potresti addirittura automatizzare gli appuntamenti e ricevere il pagamento anticipato attraverso sistemi automatizzati. Se scegli questo settore, affinché tu possa avere successo è necessario investire notevolmente (in termini economici e di tempo) sul tuo personal branding: devi farti conoscere, farti scegliere e creare un’immagine professionale affidabile.

Step 2. Trova la tua nicchia di mercato

Uno dei passi fondamentali per crearsi un’attività remunerativa online include una corretta pianificazione e un’attenta analisi di mercato. Ciò significa che, prima di investire anche solo una minima cifra, dovresti avere già:

Queste azioni ti porteranno a scegliere la nicchia di mercato giusta. Inserirsi nella nicchia giusta è cruciale nel mercato online di oggi per almeno un paio di motivi:

Step 3. Costruisci un sito web funzionale e performante

Dopo aver scelto il nome del tuo brand e il tuo logo (l’attività di naming e di branding sono fondamentali per crearti un’identità riconoscibile, unica e memorabile), è arrivato il momento di costruire “le fondamenta della casa”.

L’elemento positivo di un business online è che non richiede l’affitto di un ufficio. Tuttavia, è comunque necessario predisporre un “quartier generale” in cui le persone ti possano rintracciare e conoscere: il tuo sito Internet, appunto. Ecco le cose da fare:

Step 4. Come aprire un business online utilizzando i social per farti conoscere

L’utilizzo dei social media dev’essere funzionale a intercettare il tuo pubblico ideale, che avrai studiato e segmentato approfonditamente: il target è rappresentato dalle persone cui ti rivolgi, ossia i tuoi possibili acquirenti, è necessario conoscere adeguatamente l’età, la provenienza, le necessità, i gusti delle persone cui ti vuoi rivolgere. Poniti queste domande:

Una volta che avrai risposto a queste domande, ti sarà più facile stabilire su quali social network focalizzare le tue azioni.

Step 5. Monitoraggio 

Usufruire di strumenti gratuiti come Google Analytics per monitorare i “movimenti” sul tuo sito è davvero molto utile (e opportuno). Al contrario, trascurare il sistema di monitoraggio sul tuo business online è un errore che sicuramente comprometterebbe tutte le possibilità di incrementare le vendite online e far decollare davvero la tua attività.

Infatti, con Google Analytics potrai controllare:

Step 6. Offri contenuti interessanti e accattivanti per il pubblico

A questo punto, ti serve una strategia di marketing mirata e adatta al tuo settore di mercato. Oggi funziona particolarmente l’Inbound Marketing: è una metodologia di business che attira i clienti creando contenuti di valore ed esperienze su misura per le loro necessità.

L’Inbound Marketing tende a stabilire un rapporto di fiducia con l’utenza (le famose buyer personas) grazie a contenuti e interazioni che apportano valore, nel momento esatto in cui sono necessari.

Per fare ciò dovrai produrre contenuti rilevanti, pertinenti, interessanti e di qualità che informino la tua audience nel modo migliore e la “educhino” affinché capisca che sei tu il riferimento e la soluzione ideale ai loro problemi. Ciò ti fornirà credibilità e confermerà l’autorevolezza del tuo brand.

Vedrai che, prima di quanto credi, inizierai a notare persone affluire al tuo sito e verso i tuoi canali social, riceverai domande e interazioni (ottimo segno!) e stabilirai relazioni con le persone che sono interessate a ciò che hai da offrire.

Step 7. Email marketing

È fondamentale creare una lista di lead, cioè una mailing list di contatti che fungano da supporter e potenziali clienti del tuo business online. Sebbene qualcuno tenda a sottovalutare questo strumento, rimane un valido mezzo per generare una buona fetta delle tue vendite. Come fare a raccogliere questi indirizzi email? Per esempio:

Prima di effettuare l’invio ufficiale, è importantissimo verificare che non ci siano potenziali problemi di recapito, link scorretti o poco affidabili e aspetti da migliorare.

Per testare ulteriormente il tuo messaggio e ottimizzarlo, è molto utile ricorrere al famoso A/B test: crea due versioni diverse di un elemento del messaggio (per esempio due CTA) e inviale a due gruppi di destinatari, per capire quale sia la più efficace e dunque quale registri le migliori performance.

Step 8. Intensifica la tua attività sui social

Come abbiamo visto al punto 4, l’attività di engagement sui social è davvero importante per te e il tuo business. In pratica, i tuoi social dovrebbero raccontare una storia che parla del tuo brand, del tuo prodotto/servizio, dei tuoi obiettivi. Questa storia dovrebbe portare valore ai tuoi utenti e fare parte del loro percorso verso l’acquisto.

Dopo aver capito come inserirti sui social e quale social scegliere in base al comportamento del tuo target, ecco di seguito alcuni spunti utili per la tua attività social:

Hai individuato la tua nicchia di mercato, hai creato l’infrastruttura della tua attività con un bel sito funzionale e accattivante. Hai iniziato a pubblicare contenuti perfettamente adeguati alle problematiche e alle necessità del tuo target. Soprattutto, hai applicato le migliori strategie di marketing. Come muoversi adesso?

Studia il comportamento degli utenti

L’ultimo step che devi fare per creare un business online è analizzare e osservare il comportamento degli utenti, in modo da capire come migliorare i vari automatismi e i messaggi che consegnerai durante tutta la comunicazione.

Infatti, il marketing non è una scienza esatta, ma un processo che ha bisogno di dati per produrre risultati migliori nel tempo.

Se agirai con costanza, se saprai ascoltare le esigenze della tua community, migliorerai senza dubbio il tuo marketing e continuerai a produrre contenuti di grande qualità: il tuo business online crescerà a ti restituirà risultati più che soddisfacenti.

Corsi professionalizzanti di business management online

Se stai avviando la tua attività di business e vorresti arricchire le tue skills, nella sezione business del sito CORSI.it troverai tantissimi corsi di business management online, davvero utili per acquisire competenze e abilità nel settore di riferimento.

Seguire le lezioni è davvero semplice: puoi affrontare ogni unità didattica da qualunque dispositivo e secondo la tua organizzazione personale. Professionisti ed esperti del settore ti supporteranno nell’approfondire le tue competenze.

Potrai migliorare il tuo know-how in materia di pianificazione strategica, imparerai il funzionamento delle imprese, tutti i segreti e le strategie per fare business con ampio riscontro e tutte le conoscenze che potranno servirti nelle tue attività. Ora dovrai solo iniziare!

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Non sai come creare un brand partendo da zeroNo panic: il segreto è una meticolosa pianificazione. Se desideri avere successo, non lasciare nulla al caso, ma progetta passo dopo passo la crescita del brand.

Non è semplice costruire un brand da zero, che possa resistere alla concorrenza nel lungo periodo. Ma nulla è impossibile, l’importante è avere un progetto solido e coerente e studiare tanto. Vediamo insieme da dove iniziare e quale direzione seguire.

Cosa significa creare un brand?

Dietro a un brand non c’è solo un’attività di naming e un logo studiato ad hoc. Infatti, un brand è molto di più: è qualcosa di riconoscibile allo sguardo del proprio target, che riesca a fare immediatamente la differenza rispetto ai competitor. In sostanza, un brand posiziona l’azienda, un prodotto o un servizio sia sul mercato, sia nella mente dei consumatori.

Creare un brand da zero significa anche saper interagire con i clienti, conoscerne le aspettative e comprendere a pieno le proprie necessità e i propri valori, per tradurre tutto ciò in una immagine coerente, accattivante e ben riconoscibile.

Inoltre, collegata al brand c’è anche la reputazione, la comunicazione dei valori e della mission e una precisa strategia.

Per creare un brand da zero è necessario seguire alcuni step ben precisi. Bisogna avere ben chiaro che cosa si vuole raccontare con il brand, come si vuole evolvere, quali valori veicolare e in che modo farlo.

Come pianificare una brand strategy efficace: 3 step fondamentali

La brand strategy è la strategia tramite la quale costruire e condividere il brand con le persone. In particolare, è il progetto con il quale definisci:

Detto ciò, vediamo insieme i vari step per definire un’adeguata strategia di brand.

Primo step: Analisi del punto di partenza

La core identity è l’essenza del brand e della brand strategy e include il perché, il cosa e il come del brand stesso. Tieni a mente questi concetti, che saranno fondamentali nella realizzazione del business plan, cioè il documento nel quale viene descritto un progetto imprenditoriale delineandone obiettivi, strategie, marketing e previsioni:

Successivamente, poniti queste domande:

Secondo step: Analisi della concorrenza

Scopri chi sono gli altri player del tuo settore di riferimento e in che modo sono simili o differenti da te, dopodiché concentrati sui tuoi competitor diretti o su quelli con i quali vorresti competere.

L’analisi della concorrenza è un meticoloso lavoro di intelligence e richiede pazienza, ma è necessario investire tempo in quest’attività, per capire alcuni aspetti essenziali:

Terzo step: Sviluppo delle buyer personas

Le personas sono una rappresentazione del tuo target ideale, e includono una mappa della loro demografia e psicografia. Ciò serve fondamentalmente per capire:

Solitamente, si creano le buyer personas utilizzando sondaggi, osservando il comportamento delle persone sui social o tramite l’analisi dei dati: ciò aiuta a realizzare un’offerta mirata di prodotti, servizi e contenuti.

Che cos’è la brand identity

La brand identity è un concetto complesso che racchiude il naming, il pay-off, il logo e i colori del brand, oltre a vision, mission, valori e dunque la Unique Selling Proposition (USP).

Si tratta del messaggio che scegli di comunicare e che ti differenzia rispetto ai concorrenti. Una USP ben ideata promuove la comunicazione mirata e ha un notevole impatto sul branding, sul copywriting e su molte scelte di marketing.

Il nome, il logo e i colori del brand sono fattori fondamentali: infatti, non si tratta solo di un aspetto puramente grafico e visivo, ma sono coinvolte anche le sensazioni e i valori che si vogliono comunicare.

A proposito di colori: non possono essere scelti a caso, ma ogni tonalità, secondo la psicologia dei colori, racchiude un significato preciso.

Per esempio, il grigio trasmette calma e comunica un senso di neutralità: è perfetto per brand del settore hi- tech e automotive, mentre il rosso richiama l’eccitazione e il divertimento, e non a caso è usato da brand come la Coca Cola, mentre il verde è automaticamente collegato all’ambiente e alle attività sostenibili.

Bisognerà poi definire anche il pay-off, ovvero lo slogan che definisce il brand, il tone of voice, ovvero come viene effettuata la comunicazione verso il target di riferimento che è una caratteristica davvero importante.

Brand Positioning: come distinguerti dai concorrenti (corso pratico)

La creazione del brand in 4 passi fondamentali

Spesso si ritiene (erroneamente) che avere un nome originale o un logo colorato e stravagante sia tutto ciò che è necessario per catturare l’attenzione dei potenziali clienti. Invece, dietro la creazione di un brand c’è molto, molto di più. Ecco perché bisogna procedere seguendo precisi step.

1. Naming

Una volta definite le caratteristiche del brand e stabilito cosa e come si vuole comunicare, bisognerà procedere con il naming. In pratica, si tratta d’individuare il nome con cui sarà conosciuto il tuo brand.

Questo processo evidenzia l’identità del brand, deve coinvolgere il target, deve suscitare curiosità e trasmettere emozioni.

Il brand name dovrà essere evocativo, in grado di richiamare il settore o i valori che vuole comunicare. Quando si effettua un’operazione di naming, è importante anche pensare nel lungo periodo: infatti, il nome aziendale deve essere semplice da ricordare, difficile da confondere con quello dei competitor esistenti sul mercato, ma, se pensi di espandere il tuo business in futuro, magari offrendo altri prodotti o servizi, è bene creare un brand da zero che abbia un nome piuttosto generico, in modo da non vincolarlo a un solo prodotto o servizio specifico.

2. Logo riconoscibile

Il tuo logo è un altro aspetto importantissimo della tua attività di branding. Infatti, il logo è spesso il primo aspetto della tua azienda che viene visto dall’esterno e ha un ruolo fondamentale nel consolidare la percezione iniziale del tuo brand.

3. Slogan accattivante

Oltre a individuare il nome e a creare il logo del tuo brand, pensa anche a uno slogan breve e catchy, che racchiuda lo spirito e i valori del tuo brand.

Non è sempre necessario avere uno slogan, ma potrebbe essere una risorsa utile per creare un brand di successo, perché aiuta a essere ancora più riconoscibile.

Inoltre, uno slogan può comparire praticamente dappertutto, dai tuoi biglietti da visita alla tua bio su Instagram.

4. Dai una personalità al brand

Prima di realizzare un brand, sarebbe opportuno individuare alcuni aggettivi che lo definiscano, oppure trovare un oggetto, un concetto astratto, un animale o qualunque riferimento (anche prendendo spunto dalla vita quotidiana e dalla propria esperienza) che possa racchiudere ed esprimere i valori da comunicare.

Quando si crea un brand da zero può aiutare immaginarlo come fosse una persona, e ciò contribuisce a meglio definire il tono di voce delle comunicazioni, gli aspetti visivi, come il logo e i colori, ma anche la modalità di interazione col target di riferimento.

Corsi di branding online per affinare le tue competenze

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Brand Positioning: come distinguerti dai concorrenti (corso pratico)

Avrai sentito spesso parlare di brand, personal branding, brand reputation, ma solo gli “addetti ai lavori” sanno esattamente cosa significa brand e tutto ciò che coinvolge. In questo articolo cercheremo di capire insieme di più, provando a definire tutti gli elementi che comprendono il brand e dunque cosa significhi costruire la propria identità aziendale.

Cosa si intende per “brand”?

Per brand intendiamo l’insieme di tutti quegli elementi che fungono da segno distintivo e caratterizzano un’azienda o un business e cioè immagine, logo, prodotti o servizi, marketing, mission e vision.

Dunque, il brand è l’insieme di tutti gli elementi:

Dunque, il brand è tutto ciò che un prodotto o un servizio rappresenta e suscita nei consumatori: nome, slogan, logo, tipo di comunicazione, tono di voce, storia, reputazione aziendale, immagini utilizzate, valori veicolati e tanto altro ancora.

Conoscere che cos’è un brand è necessario per molte figure professionali:

 

Brand Positioning: come distinguerti dai concorrenti (corso pratico)

Marchio, marca e brand: quali differenze?

È facile confondere queste terminologie, e molte persone sovrappongono i significati, ma ci sono alcune distinzioni che è opportuno fare e che vediamo insieme.

Marchio

È l’insieme degli elementi visivi e che fanno parte dell’immagine di un’azienda: logo, pittogramma e pay-off. Facciamo un esempio. Tutti conosciamo la Nike. Il nome Nike con il font riconoscibile è il logo o logotipo, cioè la scritta testuale resa graficamente.

Il pittogramma è l’ormai celeberrimo segno grafico a forma di “spunta”. Invece, pay-off è il testo che accompagna gli elementi precedenti, ossia la scritta Just Do It. Questi tre elementi caratterizzano il marchio aziendale.

A questi, si possono aggiungere anche altri pattern, layout, cromie: tutti questi elementi fanno parte dell’identità del brand e non possono essere replicabili da altri brand.

Marca

Comprende gli elementi intangibili, per esempio le emozioni suscitate nel ricevente, i valori diffusi, il posizionamento nel mercato di pertinenza, la qualità di prodotti e servizi e molto altro.

Brand

Molto spesso, le parole “marca” e “brand” sono utilizzate in modo intercambiabile. In realtà, il brand è l’insieme di tutti gli elementi tangibili e intangibili che una persona percepisce quando pensa a una specifica realtà aziendale.

Quali sono gli elementi di un brand?

Alla luce di quanto appena detto, andiamo a vedere un po’ più nello specifico alcuni degli elementi che identificano un’azienda:

Qual è l’importanza del brand?

Ogni elemento del brand è importante, perché può essere considerato un touchpoint, ossia un punto di contatto con i potenziali clienti (lead) o con i clienti già fidelizzati. Tra tutti i touchpoint deve esserci coerenza.

Infatti, se i clienti trovano alcune discrepanze tra i vari punti di contatto, non percepiscono coerenza e il brand perde di solidità.

Per esempio, se notiamo che il sito web di un’azienda che ci interessa utilizza un tono di voce ironico, divertente e scherzoso, ci aspetteremmo di ritrovare lo stesso stile comunicativo anche offline, per esempio nel negozio fisico. Se, invece, non troviamo questo aspetto, avremo non poche perplessità, perché il brand non sarà più riconoscibile.

Oltre a ciò, creare un brand solido conferisce valore aggiunto alla comunità. Infatti, la società progredisce e, quando sul mercato sono presenti scambi continui, i clienti ricevono un valore percepito molto più elevato rispetto alle aspettative.

Per questa ragione, le aziende che riscuotono successo sul mercato sono quelle che portano valore concreto a tutti gli stakeholders, preoccupandosi dell’esperienza dei clienti, preoccupandosi che le condizioni di lavoro e i contratti siano fair, e molto altro. Perciò, dedicare cura e attenzione a tutti i punti di contatto è un lavoro che ripaga sempre.

Brand e branding: cosa è importante sapere

Il branding include tutte quelle attività che creano empatia e vicinanza con il target di riferimento. Sempre più aziende scelgono di intensificare la propria presenza online: infatti, sul web troviamo un’ampia fetta di possibili consumatori o acquirenti, e una maggiore percezione di vicinanza con il pubblico, tramite contenuti giornalieri pubblicati dagli stessi brand; soprattutto, sul web c’è la possibilità di creare engagement, commentare e scambiare opinioni, pareri, idee.

Parliamo di brand identity, brand awareness e brand positioning

Cerchiamo insieme di scoprire cosa rappresentano questi tre elementi e perché sono importanti.

Brand identity

È il modo in cui l’azienda si presenta ai consumatori tramite elementi come nome, logo, mission, know-how, prodotti, pubblicità e molto altro. In sostanza, l’identità del brand è il modo in cui l’impresa o l’organizzazione vuole essere percepita dal proprio target.

Brand awareness 

È la cosiddetta “consapevolezza di marca”, e indica quanto i consumatori o i potenziali clienti sono fedeli e legati a un brand. Questo è un aspetto assai complesso da quantificare, ma generalmente possiamo dire che più il brand lavora sui singoli touchpoint, più la brand awareness sarà solida.

Brand positioning 

È l’insieme delle attività che mirano a posizionare nella mente dei consumatori un determinato brand sulla base della differenziazione rispetto alla concorrenza, e può riguardare le caratteristiche uniche dei prodotti/servizi, la comunicazione pubblicitaria, la customer experience o la brand identity e i valori a essa collegati.

Brand Positioning: come distinguerti dai concorrenti (corso pratico)

Corsi di branding online per migliorare le tue competenze

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Scegliere il nome di un brand è un’attività di copywriting stimolante, creativa. Ma allora, perché speri, sotto sotto, che se ne occupi qualche collega? Perché, come tutte le attività creative, è impegnativa: il nome di un brand deve essere incisivo, originale e deve farsi ricordare. Insomma, deve essere memorabile e “parlante”. Capire come scegliere il nome di un brand non è facile, vero?

Possiamo dire che fare naming e ideare un brand name è un’attività strategica, basata in buona parte sulla fantasia e su regole precise, due aspetti che sembrano escludersi a vicenda. In realtà, scoprirai che non è così nel corso di questa guida pratica.

Scegliere il nome giusto per il marchio, così come per un prodotto o servizio, è un momento delicato e importante per il proprio business, perché deve essere coerente e le persone alle quali ti rivolgerai si dovranno identificare e avere un riferimento ben chiaro. Vediamo insieme suggerimenti, regole e trucchi per scegliere con efficacia il nome di un brand.

Che cos’è il brand name e cosa significa fare naming?

Il naming è un’attività che serve a dare il nome a un marchio, a un prodotto o a un servizio, in modo da renderlo riconoscibile e associabile ai punti di forza dell’azienda.

Ideare e creare un brand name è un’operazione complessa, che richiede il giusto equilibrio tra creatività e strategia di marketing, per definire, con una sola parola o frase, l’identità aziendale o l’identità e la funzione di un prodotto o servizio.

Ci sono alcuni aspetti utili da considerare quando si sceglie il nome del proprio brand: prima di tutto la sonorità e l’orecchiabilità della parola, la facile pronunciabilità, l’adattabilità a più lingue, possibilmente, cosa evoca la parola e se risulti facile da ricordare.

Inoltre, da non sottovalutarne è il significato linguistico: un nome scelto per un certo mercato può assumere definizioni diverse in un altro. Vedremo tutti questi aspetti tra qualche paragrafo.

Quali sono gli obiettivi del naming?

Fare naming è una sfida, spesso con sé stessi/e, che si pone sostanzialmente tre obiettivi:

Quali sono le 3 fasi del brand naming?

Possiamo individuare 3 step nell’attività di naming:

Quali sono i 3 requisiti che un brand name dovrebbe possedere?

C’è una domanda alla quale rispondere: “È possibile decidere a tavolino il nome perfetto per il proprio brand?”. Sì, è possibile. Seguendo alcune regole di marketing e liberando la fantasia, si può trovare un brand name con le giuste caratteristiche e che soddisfi almeno questi quattro requisiti:

  1. Potenzialità del brand: il nome deve essere allineato all’immagine del brand, devono esserci continuità e coerenza, in modo da declinare il nome nei vari scenari di promozione e comunicazione.
  2. Versatilità: il nome del brand non dovrebbe essere troppo specifico, perché la specificità potrebbe essere limitante. Facciamo un esempio: devi trovare il nome di un software per offrire un servizio di fatturazione elettronica. Se scegli un nome come FatturaFacile, può essere ok perché è semplice, diretto, descrittivo e immediato. Ma se, in futuro, volessi includere altri servizi, oltre alla fatturazione elettronica? Questo nome sarebbe un po’ riduttivo e bisognerebbe pensare a un re-naming. Perciò, scegli un nome che sia versatile e adattabile.
  3. Attrattività sul mercato: parla al tuo pubblico con la sua lingua e proponi ciò che il tuo pubblico si aspetta. Il nome dovrebbe rispecchiare i punti di forza del prodotto e degli obiettivi aziendali.
  4. Unicità e visibilità: trova un nome che sia facile da cercare online (soprattutto da scrivere!) e che non si disperda nella concorrenza.

Ecco 7 tipologie di brand name che potrebbero esserti utili

Esistono ben 7 tipologie di brand name. Vediamole:

  1. Descrittivo: un nome descrittivo illustra e descrive i prodotti o i servizi offerti. È un nome diretto, intuitivo e lascia poco spazio alla creatività (ciò non è un minus, anzi, per alcuni prodotti o servizi è la scelta ideale!). Alcuni esempi di naming descrittivo: Fatture in Cloud, Poltronesofà, Divani&Divani.
  2. Evocativo: utilizza metafore o suggestioni senza svelare immediatamente la natura del brand. Un esempio: Kodak, in cui la Kricorda il clic della vecchia macchina fotografica, ma anche Acqua&Sapone (in questo caso parliamo di metonimia), per non parlare del notissimo Amazon, che ha ottime caratteristiche di naming e richiama un’idea di vastità.
  3. Astratto: è una parola inventata che non veicola un significato preciso. Etsy, Trello, Tigotà ne sono esempi.
  4. Lessicale: possono essere parole composte, onomatopee e allitterazioni, come nel caso di Chupa Chups o Dunkin’ Donuts.
  5. Acronimo: è un insieme di lettere che, unite, hanno un significato, come WWF, H&M, Alitalia.
  6. Geografico: trae ispirazione dal luogo in cui il brand è nato. Per esempio, è il caso di American AirlinesBritish AirwaysPatagonia.
  7. Patronimico: è il tipico nome di quei brand che si chiamano come i loro fondatori. Chanel, Armani, Valentino, Gucci, Louis Vuitton, molto diffuso nel campo della moda.
Brand Positioning: come distinguerti dai concorrenti (corso pratico)

Come scegliere il nome di un brand: 3 step e 3 criteri di fattibilità 

Hai il brief sulla scrivania, carta e penna alla mano e qualsiasi strumento possa essere utile ad annotare, tenere traccia del tuo lavoro e stimolare la creatività. Ecco qui sono le tre fasi in cui si articolerà il tuo lavoro:

  1. Analisi del brief. È la fase preliminare, ed è imprescindibile perché il brief contiene tutte le informazioni da cui partire: cosa dovrà comunicare il brand? La risposta è proprio nel brief.
  2. Fase creativa. Qui puoi dare sfogo alla tua creatività: esplora diversi nomi e annota tutte le idee che ti vengono in mente, senza chiederti già se funzioneranno o meno, cosa che farai nella fase successiva.
  3. Selezione/cernita. Qui dovrai valutare se i nomi che hai scelto siano percorribili dal punto di vista giuridico, linguistico e del marketing (ti spiego subito cosa significa).

Il nome del brand deve essere sì fantasioso, ma la fantasia deve, per così dire, seguire alcune strade, per l’esattezza tre:

Se i brand name che hai individuato si sono guadagnati tutte spunte verdi, puoi inviare le proposte.

Personal branding: nome e cognome è una buona scelta?

Quando il brand sei tu, scegliere nome e cognome come soluzione può essere valido? Sì, se punti sul personal branding, quando vuoi farti riconoscere come professionista e desideri che la connessione tra la tua identità e i tuoi valori sia immediata.

In questo caso, le persone che leggono il tuo nome lo collegano alle tue abilità, dipende tutto dai tuoi obiettivi, dai tuoi interessi e dai contenuti che proponi sul tuo sito o blog.

A proposito di blog: tra i vari nomi che puoi scegliere, puntare sulla tua identità professionale può essere la soluzione definitiva se lavori come freelance. In realtà, lo stesso discorso può valere anche per i dipendenti o in caso di corporate blogging e di identità aziendale: anche in questi casi, l’informazione deve essere chiara e immediata.

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Brand Positioning: come distinguerti dai concorrenti (corso pratico)

Vorresti capire come aprire un sito di vendita online per la tua attività, ma non sai proprio da dove iniziare? La tua è una decisione coraggiosa, ma anche una valida scelta imprenditoriale, perché ti consente di abbattere i costi di gestione di un negozio fisico.

Tuttavia, per imparare a fare vendita e differenziarti dai competitor, devi proporre un prodotto esclusivo e portare avanti un’adeguata strategia di marketing. In questa guida vedremo come aprire un sito di vendite con tutti i consigli pratici (anche fiscali) del caso.

Cosa sapere prima di aprire un negozio online?

Iniziare un’attività imprenditoriale online è un progetto ambizioso, stimolante, ma anche complesso, e nulla va lasciato al caso.

Per questa ragione, è importante sviluppare una strategia basata su conoscenze di digital marketing e di e-commerce, soprattutto tramite la conoscenza di discipline come e-mail marketing, SEM, SEO, Facebook ADS, Instagram marketing e così via.

Per sviluppare il tuo sito potrai scegliere un sistema open source, come Magento, oppure una soluzione proprietaria. Come passo successivo, il tuo focus sarà la scelta del target di destinazione, lo studio dei potenziali clienti e lo sviluppo del tuo brand. Quindi dovrai:

Scegliere la piattaforma digitale sulla quale aprire un negozio online 

Esistono alcuni servizi predisposti ad aprire un e-commerce gratuitamente; tuttavia, aprire uno store virtuale gratis può essere rischioso. In alternativa, puoi acquistare un dominio su uno spazio web, installare un software ecommerce CMS come WordPress, Magento ecc., o aprire un negozio eBay o Amazon, cioè tutti quei marketplace già ben consolidati, nei quali potrai mantenere uno spazio autonomo.

Creare engagement

Una volta che i tuoi lead saranno diventati clienti, coinvolgili con regolarità per evitare che si dimentichino di te. In questo senso, il coinvolgimento tramite i social e l’utilizzo dell’email marketing sono ottimi sistemi per mantenere l’interazione con i clienti e fidelizzarli.

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Per aprire un negozio online quali adempimenti fiscali sono previsti?

Le procedure necessarie per aprire un negozio online prevedono questi passaggi:

Adempimenti burocratici da sbrigare (camera di commercio, comune, INPS, INAIL)

Assicurati di presentare la richiesta al Registro delle Imprese attraverso il modello telematico denominato “Comunica“, valido ai fini fiscali, assicurativi e previdenziali.

Questa richiesta dovrà essere presentata all’Ufficio del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di pertinenza, che a sua volta la inoltrerà all’Agenzia delle Entrate, all’INPS e all’INAIL.

La segnalazione certificata di inizio attività includerà l’indicazione del settore merceologico da te scelto e l’attestazione dei requisiti per poter vendere online.

Una volta inviata questa richiesta, dovrai presentare la stessa comunicazione presso lo SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive); qui, in un intervallo temporale di 30 giorni, varrà il principio del silenzio-assenso, in mancanza di una comunicazione negativa da parte del Comune di residenza.

Infine, dovrai comunicare all’Agenzia delle Entrate:

A questo punto, la tua attività sarà ufficialmente aperta e consultabile da tutte le persone.

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Quanto costa aprire un sito di vendita online?

Una tipica domanda che molte persone si pongono: è conveniente aprire un negozio online da zero? Dipende: può avere un costo iniziale che va da 600€ a 800€, ma indubbiamente presenta costi più contenuti rispetto a un negozio fisico.

Considera, poi, ulteriori fattori economici, come per esempio l’acquisto del dominio e lo spazio hosting, che può variare da 40 a 100 euro annui.

Inoltre, includi altri costi fissi, come ad esempio il pagamento delle tasse, la dichiarazione dei redditi, il versamento dei contributi INPS e le spese per il commercialista. In particolare, i costi fissi da sostenere per poter vendere online sono:

Quindi, facendo un calcolo approssimativo, i costi si aggirano intorno ai 5.000 – 6.000 euro l’anno, su un reddito complessivo di circa 10.000 euro. In ogni caso, se intendi aprire un sito di vendita online, hai l’obbligo di aprire una Partita Iva.

Ecco 9 strategie per implementare un sito di vendita online di successo

L’obiettivo primario di chi desidera aprire un negozio online è il medesimo di chi apre un negozio tradizionale: vendere i propri prodotti o servizi. La pandemia da Covid-19 ha incrementato e accelerato l’evoluzione del commercio virtuale e la successiva specializzazione di molte attività nella vendita online.

Detto ciò, e alla luce dei consigli forniti in precedenza, la tua strategia per creare un negozio online dovrà tenere conto di questi 8 aspetti fondamentali:

  1. Prodotti: quale prodotto offri? Proponi manufatti o prodotti artigianali da te realizzati? Ti intendi di un settore particolare? Fai un attento studio del settore merceologico e del mercato.
  2. Servizi: quale servizio offri? Sorprendi i tuoi clienti, mettendo particolare cura e attenzione negli aspetti che potrebbero essere critici, come per esempio il reso/rimborso.
  3. Logistica: è importante ottimizzare i tempi di consegna del prodotto richiesto e prestare particolare attenzione a questo aspetto: offri più soluzioni di consegna, prevedi sempre una tracciabilità dei pacchi.
  4. Tecnologia: puoi scegliere se appoggiarti a un software open source o a una soluzione proprietaria, come abbiamo visto all’inizio di questo articolo.
  5. User experience: studia attentamente il tuo sito, in modo tale da rendere intuitivi e semplici la navigazione e l’acquisto, con la giusta integrazione tra grafica e video.
  6. Fiducia: per accrescere la fiducia delle persone che si affidano a te, inserisci sempre messaggi di sicurezza sul sito, rendi pubblici i dati precisi dei fornitori, esprimi chiaramente la procedura di reso.
  7. Riprova sociale: è molto utile pubblicare opinioni e recensioni dei clienti sia sul tuo sito, sia sui social.
  8. Traffico: oltre a conoscere gli acronimi più comuni e impiegati in campo e-commerce, come ad esempio CPM, CPA, è importante pianificare una efficace strategia di acquisizione del traffico e utilizzare i canali che meglio si adattano al modello di business da te scelto (SEO, SEM, e-mail marketing).
  9. Sistemi di pagamento: da questi dipende in gran parte il successo della tua attività online. Infatti, è dall’efficacia dei sistemi di pagamento e-commerce che dipende la sicurezza dei consumatori e la buona riuscita dell’acquisto senza brutte sorprese.

Cosa sapere se vuoi aprire un’attività in dropshipping?

Il dropshipping è un modello di vendita: prevede che tu, in qualità di dropshipper, ti occupi della vendita e della gestione online degli ordini senza possedere materialmente i prodotti, che rimarranno in magazzino per essere spediti da i tuoi fornitori.

Se scegli di sperimentare questo modello di vendita, l’ideale sarebbe focalizzarti su una specifica nicchia di mercato per aprire il tuo negozio online, offrendo prodotti che non siano già inflazionati sul mercato della grande distribuzione, ma che conservino una sorta di esclusività.

Tu resterai comunque responsabile delle attività di marketing e del servizio clienti, per affiancare la clientela in tutti gli step legati all’assistenza e alla soddisfazione del consumatore.

Questo tipo di attività online si basa sul principio della fiducia tra chi vende in dropshipping e il fornitore principale.

Proprio per questo, è molto importante regolamentare questa collaborazione tramite un contratto stipulato da avvocati che conoscano approfonditamente le normative e-commerce, per evitare inadempienze che potrebbero causare danni notevoli alla tua attività.

Una prassi sicura per chi decide di vendere in dropshipping è stipulare un contratto con questi criteri:

Come puoi notare, è davvero importante occuparsi con cura di tutti questi aspetti. Le difficoltà iniziali verranno ripagate successivamente, quando avrai già impostato tutto e la tua attività decollerà.

Corsi di e-commerce online per apprendere le tecniche giuste

I corsi online sono un grande aiuto per aprire il tuo negozio online, e imparare tutte le tecniche necessarie a far funzionare l’attività. Puoi seguire le lezioni dove vuoi, quando vuoi e da qualunque dispositivo. Professionisti del settore ti insegneranno tutto ciò che ti occorre sapere.

Su CORSI.it scoprirai i corsi che fanno al caso tuo, come per esempio i corsi di e-commerce online, che trovi nella sezione dedicata al digital marketing. Imparerai moltissime cose, come per esempio la gestione delle vendite online di un brand, l’implementazione delle giuste strategie di vendita, l’analisi del mercato di riferimento. Il monitoraggio dell’intero processo di vendita e molto altro. Non ti resta che iniziare!

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Ti piacerebbe sapere come e cosa vendere online per guadagnare seriamente? Di sicuro, in giro avrai trovato consigli e dritte discutibili per guadagnare cifre considerevoli in poco tempo e senza sforzo.

Diffida sempre di questi specchietti per le allodole: è invece importante avere una strategia precisa, sapere già cosa ti interesserebbe vendere e capire come intercettare il tuo target di riferimento con successo. Perciò, vediamo insieme come vendere prodotti online e avere il riscontro che soddisfi le tue aspettative.

Come vendere online: inizia aprendo un e-commerce

Saprai già che sul web è possibile strutturare un business sulla vendita di prodotti o servizi. Tuttavia, è bene sapere da subito che le possibilità di guadagno sono maggiori se possiedi già un negozio fisico e un minimo di know how, e ampli la tua attività con le vendite sul web, magari tramite un e-commerce.

A questo scopo, esistono servizi, come per esempio Shopify, che consentono di aprire un vero e proprio store online mediante l’utilizzo di strumenti preconfigurati, permettendoti di vendere abbastanza agevolmente qualunque genere di prodotto o servizio.

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Perché è molto importante avere un business plan?

Se vuoi guadagnare sul serio con un e-commerce e avere prospettive e margini di guadagno reali, devi assicurarti di avere un business plan solido e a lungo termine e di poter contare su un brand riconoscibile e vincente.

Infatti, sviluppare un e-commerce è davvero conveniente solo se riesci a distinguerti dalla moltitudine e a offrire un prodotto o servizio unico: le persone sanno di poter contare sulla tua attività e non andranno a cercare altrove.

Se non sai da dove iniziare e hai già pensato di investire una prima somma in formazione personale, puoi prendere in considerazione l’idea di chiedere una consulenza e-commerce personalizzata.

Differenziare: posiziona i tuoi prodotti su più canali di vendita

Per aumentare la visibilità del tuo e-commerce e raggiungere un pubblico più ampio, puoi posizionare i tuoi prodotti su più canali di vendita.

Prima abbiamo accennato a Shopify, ma puoi vendere i tuoi prodotti o servizi su piattaforme di e-commerce, come per esempio Amazon, Etsy o eBay.

Inoltre, puoi valutare anche la vendita diretta sui social come Facebook e Instagram, utilizzando funzionalità come Facebook Marketplace e Instagram Shopping. A proposito: dai un’occhiata al nostro articolo su come imparare a usare Instagram nel marketing.

Ogni canale di vendita ha le proprie caratteristiche e il suo pubblico di riferimento, quindi è importante allineare la tua strategia di vendita a ciascun canale, in modo da ottimizzare le opportunità di vendita.

Oltre a ciò, ricorda di tenere traccia dei tuoi canali di vendita per valutare bene quali stanno funzionando meglio e adattare di conseguenza la tua strategia. Con una strategia multicanale adeguatamente progettata, puoi accrescere la visibilità del tuo e-commerce e migliorare le possibilità di guadagno.

Quando un prodotto o un servizio ha successo online?

Prima di vedere insieme quali categorie di prodotti o servizi vadano per la maggiore, dovresti porti una domanda fondamentale: “Perché le persone acquistano un prodotto o un servizio?” Principalmente per tre ragioni:

  1. Il prodotto o servizio soddisfa un’esigenza immediata e quantificabile.
  2. Il prodotto o servizio crea un valore emotivo.
  3. Il prodotto o servizio cavalca un trend.

Facciamo qualche esempio concreto

Vediamo insieme cosa significa soddisfare i tre punti appena elencati:

Soddisfare un’esigenza immediata e quantificabile

Se decidi di vendere al dettaglio indumenti comodi, elasticizzati, proponendo una gamma di taglie molto vasta, di sicuro andrai incontro a tutte le persone che sono alla ricerca di un abbigliamento confortevole, inclusivo e di una vestibilità comoda e quotidiana, soddisfacendo quindi un’esigenza immediata e quantificabile.

Creare un valore emotivo

Se vuoi vendere prodotti per amatori o collezionisti (oggetti d’arredo vintage, dischi in vinile, modellini e oggetti per collezionisti), allora sarà opportuno orientare il marketing al valore emotivo che genera il possesso di questi prodotti.

Seguire un trend

Se desideri seguire la moda del momento, dovrai costantemente aggiornare i prodotti in vetrina, lavorare sull’importanza dell’immediatezza (e cioè di possedere subito un determinato prodotto prima che passi di moda): questo aspetto è il più complesso da portare avanti nel tempo, perché molti prodotti o servizi passano di moda rapidamente, quindi ci potrebbe essere un crollo di interesse da parte del pubblico: tieniti sempre un piano B.

Come vendere prodotti online: 5 regole generali

Esistono alcune dritte pratiche generali che possono esserti d’aiuto a individuare quali prodotti o servizi proporre:

  1. Originalità dei prodotti: la tua attività avrà indubbiamente più successo se gli articoli che proponi sono originali e non copie di articoli già esistenti.
  2. Offri prezzi accattivanti: l’aspetto più importante da tenere a mente è che offrire articoli a prezzi più contenuti (pur sempre vantaggiosi per te, ovviamente) ti consentirà di ottenere un profitto interessante, con gradualità, mentre gli articoli più costosi sono più difficili da riuscire a vendere.
  3. Non optare per articoli stagionali: è difficile vendere questo genere di articoli regolarmente se i clienti li utilizzano esclusivamente in un limitato periodo dell’anno.
  4. Personalizza i tuoi prodotti: mettendo a disposizione dei clienti differenti versioni dello stesso articolo renderai il tuo negozio unico nel suo genere e riuscirai a intercettare varie richieste ed esigenze.
  5. Vendi prodotti collegati tra loro, o prodotti e servizi correlati: a questo dedicheremo un breve paragrafo più tardi. I prodotti creati per essere abbinati ad altri prodotti o servizi si vendono più facilmente. Per esempio, se vendi insieme un bagnoschiuma e una spugna, o uno shampoo e un balsamo, è probabile che entrambi verranno acquistati insieme.
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Cosa vendere online per guadagnare di più?

E arriviamo finalmente a noi. Ecco un elenco di prodotti che sono particolarmente apprezzati dagli utenti:

Abbigliamento, accessori e scarpe

L’abbigliamento è sempre un settore trainante. L’ideale sarebbe avere una propria nicchia di prodotti, individuando il giusto target e fidelizzando la clientela. Fortunatamente, in questo settore c’è sempre la possibilità di spaziare: se proprio tu realizzi capi d’abbigliamento, potresti valutare di creare la tua linea e il tuo brand.

Prodotti di elettronica 

Se decidi di “battere” questo mercato, significa che hai una vera passione e sai muoverti con esperienza in questo settore. Questo mercato è in continua evoluzione, vengono prodotti nuovi modelli ogni anno e la possibilità di vendere prodotti ricondizionati o rigenerati può essere una strada interessante da seguire se vuoi inserirti in una sacca di mercato alternativa.

Prodotti per la cura della persona

Il settore della cosmetica e dei prodotti per la personal care è molto vasto. Potrebbe essere interessante valutare prodotti naturali o vegani, dato che il target orientato alle opzioni green è sempre più folto: attenzione a scegliere con cura, anche in questo caso devi avere conoscenze approfondite e deve interessarti fortemente il settore della cosmetica ecologica.

Accessori per animali domestici 

Il numero di persone con animali domestici (a volte più di uno) è in costante aumento e rappresenta ormai un target molto importante. Puoi pensare di vendere accessori (ciotole per il cibo, cucce, guinzagli, lettiere, trasportini, giocattoli) per cani, gatti, conigli, criceti, cavie, furetti (questi ultimi quattro rientrano tra i cosiddetti NAC, cioè i Nuovi Animali da Compagnia).

Pet Food

Anche questo settore, direttamente correlato al precedente, è di grande interesse. Infatti, anche in questo ambito, potresti specializzarti e vendere cibo per alcune categorie di animali. Inoltre, se sei un veterinario/a, potresti crearti una fonte alternativa di guadagno vendendo video sulla cura del proprio animale domestico, sull’alimentazione da seguire o su come addestrare il pet.

Ecco due pratiche utilissime per affinare il tuo progetto di vendita

Dopo aver valutato con grande attenzione articoli che vuoi vendere e avere studiato approfonditamente gli sbocchi di mercato, ci sono almeno un paio di dritte che devi conoscere e mettere in pratica per aumentare ancora di più le possibilità di successo della tua attività:

Ricerca delle keyword

Hai già scelto la tua nicchia di prodotti e servizi e sai in quale direzione procedere. È giunto il momento di scoprire se la tua idea interessi davvero alle persone e se qualcuno abbia già avuto la tua stessa trovata.

È proprio qui che entra in gioco la ricerca delle parole chiave. Tieni traccia di quali sono i termini di ricerca di Google che destano il maggior interesse e se qualcun altro sta già utilizzando questi termini.

Esistono tantissimi strumenti gratuiti di ricerca delle parole chiave. Uno tra questi è Google Keyword Planner, che ti dice quante sono le persone che cercano le parole chiave da te inserite, oltre a comunicarti la concorrenza generata da altri siti web. Puoi utilizzare questi risultati per affinare maggiormente la scelta di ciò che venderai.

Cerca di offrire la combo “articolo + servizio”

Se desideri che la vendita online dei tuoi articoli faccia davvero la differenza, puoi offrire qualcosa di più ai tuoi clienti. Per esempio, potresti proporre un servizio insieme al tuo prodotto. Offrendo entrambi, guadagnerai in due modi diversi. Per capire meglio, ecco tre esempi di servizi che puoi proporre come integrazione agli articoli che venderai:

Vendendo sia servizi sia prodotti, riuscirai a fidelizzare molti clienti, e ancora maggiore sarà il potenziale della tua attività.

Corsi online di e-commerce per migliorare le tue skill

Non c’è niente di meglio di un bel corso online che puoi seguire dove vuoi e quando vuoi, per migliorare sensibilmente le tue competenze e le tue capacità decisionali e tecniche.

Se dai un’occhiata alle proposte di CORSI.it troverai sicuramente ciò che fa al caso tuo, come per esempio i corsi di e-commerce, nella sezione di Digital Marketing: al termine del corso, sarai in grado di analizzare il mercato, gestire le vendite online, creare e applicare efficaci strategie di vendita. Inoltre, saprai lanciare nuovi prodotti sul mercato online e analizzare l’intero processo di vendita.

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Hai di recente aperto una tua attività ma non sai come aumentare le vendite in un negozio e-commerce? Devi sapere che, per vendere online, non è sufficiente allestire un bel sito e aspettare che i clienti arrivino da soli, ma è necessario organizzare una strategia di marketing mirata e declinarla in attività concrete per incrementare il fatturato.

Da dove partire? In questo articolo troverai 7 dritte pratiche per migliorare le performance del tuo e-commerce e aumentare le vendite online. Buona lettura!

Perché non basta aprire un e-commerce?

Anzitutto, lanciare un nuovo business non è semplice, né online, né offline. Le situazioni di partenza sono differenti: potresti già avere un’attività ben avviata in un negozio “fisico” e incrementare le vendite unendo la parte e-commerce, oppure iniziare direttamente con le vendite online.

L’imprenditoria digitale non è affatto immediata. Chi si approccia al mondo e-commerce per la prima volta potrebbe pensare che sia sufficiente ben poco per far funzionare uno store online: un sito accattivante, una gamma di prodotti interessanti e ben targettizzati, una pagina IG e poco più.

Tuttavia, la realtà è molto diversa e, per evitare un buco nell’acqua e di trovarsi nel pantano senza sapere come uscirne, serve una strategia mirata. Infatti, oltre ad avere un buon mindset imprenditoriale, occorre anche avere un business plan e sapere esattamente come muoversi.

Anche se sviluppare un e-commerce che funzioni e dia profitto è un’impresa ardua, c’è una buona, anzi, ottima, notizia: consigli specifici e strategici (applicati da chi già, prima di te, ha avviato questa impresa) per far decollare con successo le tue vendite online. Vediamo ora insieme come trarne vantaggio.

Ecco 7 strategie pratiche per aumentare le vendite online

Come abbiamo anticipato nei paragrafi precedenti, vediamo insieme 7 consigli pratici per incrementare le vendite della tua attività online:

1 Descrizione del prodotto o servizio

Una descrizione del prodotto o del servizio esaustiva, accattivante e di semplice comprensione è fondamentale per migliorare le vendite, soprattutto se corredata da più foto. Chi compra ha bisogno di farsi un’idea concreta di ciò che desidera acquistare, dell’utilità, dei vantaggi e del funzionamento del prodotto.

2 Utilizza il traffico a pagamento

Uno dei metodi più rapidi ed efficaci per accrescere le vendite online è senza dubbio il traffico a pagamento. Se fatto in modo adeguato, non presenta costi eccessivi e può migliorare notevolmente le vendite.

Tuttavia, affinché il traffico a pagamento porti i risultati sperati, è sempre opportuno iniziare da un’approfondita conoscenza dei tuoi clienti. Qual è il tuo target? Hai già fatto una valida segmentazione? Cosa può interessare al tuo target e qual è il valore aggiunto della tua offerta?

Queste sono le domande base da porti: infatti, solo indirizzando gli annunci al giusto pubblico sarà possibile ottenere un buon ritorno sull’investimento.

3 Riprova sociale

Si basa su un meccanismo psicologico per il quale una persona, senza preliminari informazioni per compiere autonomamente una decisione, si affida al comportamento degli altri. Questo fenomeno si può utilizzare efficacemente per aumentare le conversioni.

In che modo? Per esempio, inserire le recensioni degli utenti incrementa notevolmente le vendite di un prodotto o servizio. Infatti, quando un utente desidera comprare qualcosa, ma non è ancora del tutto sicuro dell’acquisto, la prima cosa che fa è cercare recensioni di altri utenti.

4 Customer Service

Inserire nel tuo e-commerce una live chat è un’idea molto furba (individuando una persona che si occupi regolarmente di quest’attività) per incrementare i lead, cioè i possibili acquirenti. Se un potenziale cliente sta valutando l’acquisto di un prodotto, ma ha dei dubbi, poter chiedere direttamente a una persona esperta è importante per finalizzare il processo di acquisto. È dimostrato che un ottimo customer service è tra i fattori che maggiormente influenzano positivamente gli acquirenti.

5 Rafforzare il senso di sicurezza

Spesso, le persone che stanno per effettuare un acquisto online, ma poi decidono di abbandonare il carrello, hanno dei ripensamenti dovuti alla sicurezza dei pagamenti. Proprio per questo, dovresti considerare di includere dei badge che infondano sicurezza nei potenziali acquirenti, come ad esempio PayPal secure o Verisign. Oppure, potresti includere delle testimonianze nella pagina del checkout. Infatti, leggere che altre persone hanno avuto un’esperienza di acquisto positiva può essere di grande aiuto per chi comprerà.

6 Snellire la procedura di checkout

La rapidità di acquisto è un fattore molto importante per la fidelizzazione dei clienti, che spesso non hanno voglia di sottoscrivere mailing list. Autonomamente e senza sentirsi costretti, i clienti potranno iscriversi in un secondo momento. Un’altra possibilità, se nel sito è presente un form, è limitare il più possibile i campi da compilare obbligatoriamente, oltre a implementare una barra che mostri ai clienti l’avanzamento del processo di acquisto.

7 Direct Email marketing

Un altro metodo piuttosto efficace è sfruttare la propria lista di contatti per inviare mail mirate. Infatti, sono sempre vincenti offerte e promozioni, soprattutto se personalizzate, e dunque riservate esclusivamente agli iscritti. Se disponi già di una lista segmentata di contatti, l’efficacia di questo tipo di comunicazioni non potrà che incrementare le vendite. Ad esempio, puoi inviare un’offerta mirata su uno specifico prodotto alle persone che lo hanno precedentemente inserito e poi tolto dal carrello, oppure proporre un prodotto o un servizio simile a quello già acquistato.

Corsi per aiutarti a incrementare le vendite online

Oltre ai consigli appena visti, perché non seguire anche uno dei corsi online che trovi su CORSI.it ? Puoi seguire le lezioni, comodamente suddivise in unità didattiche, quando vuoi e da qualunque dispositivo.

Esperti del settore con anni di esperienza alle spalle ti insegneranno tutto ciò che ti occorre sapere per migliorare le tue vendite. Per esempio, puoi dare un’occhiata ai corsi di vendita e apprendere le migliori strategie per influenzare positivamente il processo di compravendita, con l’obiettivo di migliorare la probabilità che i lead acquistino un prodotto o servizio.

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Ti interessa sapere come imparare a utilizzare Instagram nel marketing? Instagram è una tra le piattaforme di social media più note al mondo e rappresenta un efficace strumento di marketing digitale per le aziende.

Infatti, la sua crescente base di utenti attivi, la natura prevalentemente visuale del contenuto e l’ampia gamma di strumenti di marketing disponibili rendono Instagram il canale ideale per promuovere prodotti e servizi. Scopriamo insieme come padroneggiare questo prezioso strumento.

Perché utilizzare Instagram in una strategia di marketing digitale?

Vediamo insieme le principali caratteristiche di Instagram come piattaforma di marketing digitale:

Ampio bacino di utenti 

Instagram ha miliardi di utenti attivi, e ciò consente alle aziende di aumentare la visibilità dei brand.

Contenuti visuali coinvolgenti 

Instagram si basa prevalentemente su immagini e video, ciò significa che le aziende possono mostrare i loro prodotti e servizi in modo creativo, impattante e coinvolgente. I contenuti visivi sono spesso più attraenti per gli utenti rispetto al solo testo. Per questo, è fondamentale imparare a creare dei contenuti video per sfruttare appieno le funzionalità di questo social.

Interazione con l’audience 

Instagram favorisce l’engagement, agevolando l’interazione diretta tra le aziende e il loro pubblico tramite commenti, messaggi diretti e storie. Questo tipo di interazione consente di stabilire un rapporto più intimo con i leads/clienti e di rispondere tempestivamente alle loro domande o feedback.

Strumenti di promozione 

Instagram mette a disposizione una serie di strumenti di marketing, come per esempio la pubblicità a pagamento, le sponsorizzazioni di influencer e i post adv, che permettono alle aziende di raggiungere rapidamente un pubblico ben targetizzato.

Targeting su parametri specifici 

Instagram consente di stabilire parametri di targeting molto specifici per le campagne di marketing, come per esempio l’età, il genere, la posizione geografica e gli interessi degli utenti. Ciò contribuisce a raggiungere il pubblico giusto per il messaggio promozionale.

Funzione Instagram Shopping 

Con questa funzione, le aziende possono taggare i loro prodotti nei post e nelle storie, permettendo agli utenti di acquistare direttamente dalla piattaforma. Ciò facilita il processo di acquisto e può aumentare le conversioni.

Storie e IGTV 

Offrono alle aziende la possibilità di condividere contenuti informali in modo immediato, interattivo e creativo. Questi format sono perfetti per coinvolgere il pubblico in modo autentico.

Insight e analisi 

Instagram offre dettagliati strumenti di analisi che consentono alle aziende di monitorare le prestazioni delle loro campagne e ricavare utili informazioni sul comportamento e gli interessi dei propri follower.

Vediamo ora come creare nel concreto un profilo aziendale e avviare la propria attività su Ig.

Come creare un profilo aziendale e avviare un’attività su Instagram?

Creare un profilo aziendale su Instagram e avviare un’attività è una procedura abbastanza semplice. Vediamo insieme come fare:

Scarica l’applicazione 

Assicurati di scaricare l’applicazione Instagram sul tuo dispositivo mobile. Puoi farlo dall’App Store per dispositivi iOS o su Google Play Store per dispositivi Android.

Crea l’account 

Apri la app e seleziona l’opzione “Iscriviti con l’e-mail o il numero di telefono“; dopodiché, fornisci le informazioni richieste per creare un account Instagram.

Scegli un nome utente 

Trova un nome utente che rispecchi il nome della tua azienda o il tuo brand. Il nome dovrebbe essere breve, facile da ricordare e riconoscibile.

Completa il profilo 

Dopo aver creato il tuo account, vai sulla pagina del tuo profilo e completa le informazioni aziendali. Carica una foto profilo che rappresenti il brand dell’azienda (come per esempio il logo) e scrivi una breve descrizione nella sezione “Biografia“, spiegando cosa fa la tua azienda e quali prodotti o servizi offre.

Passa a un profilo business 

Una volta creato il profilo personale, puoi passare a un profilo business. Vai sul tuo profilo, tocca l’icona del menu in alto a destra (le tre linee orizzontali) e seleziona “Impostazioni“. Scorri verso il basso e seleziona “Passa al profilo aziendale“.

Collega il profilo alla pagina Facebook (opzionale): 

Se hai anche una pagina aziendale su Facebook, puoi collegarla al tuo profilo Instagram per sincronizzare le attività. Ciò consente di pubblicare contestualmente su entrambe le piattaforme e accedere a funzionalità aggiuntive.

Aggiungi le informazioni di contatto 

Assicurati di inserire le informazioni di contatto aziendale, come per esempio l’indirizzo mail, il numero di telefono e anche l’indirizzo fisico, se necessario.

Ottimizza il profilo 

Utilizza parole chiave rilevanti e pertinenti nella tua biografia e assicurati che la tua immagine del profilo e la bio rispecchino chiaramente l’identità del tuo brand.

Inizia a pubblicare contenuti 

Pubblica contenuti visuali rilevanti per il tuo target di riferimento. Assicurati di utilizzare immagini e video di alta qualità e di seguire uno stile coerente con il tuo brand e i suoi valori.

Sfrutta gli strumenti che Ig ti mette a disposizione 

Ne parlavamo proprio poco fa. Utilizza le storie e IGTV: sfrutta queste funzionalità per condividere contenuti più informali, aggiornamenti in tempo reale e ulteriori contenuti che potrebbero interessare il tuo pubblico.

Rispondi ai commenti, rispondi ai messaggi diretti e coinvolgi attivamente il tuo pubblico. La partecipazione diretta è molto importante per aumentare l’engagement e l’interesse verso la tua attività.

Inoltre, gli strumenti di analisi ti aiuteranno a monitorare le prestazioni del tuo profilo e delle tue campagne di marketing. Utilizza queste informazioni per migliorare continuamente le tue strategie.

Ora che hai tutte le informazioni per aprire il tuo profilo e sai come utilizzare Instagram per scopi aziendali, vediamo alcuni suggerimenti pratici per lanciare efficacemente un prodotto o servizio su Instagram.

Come lanciare un nuovo prodotto su Instagram e promuoverlo efficacemente?

Il lancio di un nuovo prodotto su Instagram necessita di una pianificazione e di una strategia mirata. Ecco alcuni passi e strategie da seguire per il lancio del prodotto (o servizio):

Strategie per creare engagement con il target di riferimento

Come coinvolgere il pubblico? Segui questi consigli:

Come puoi osservare, con una pianificazione scrupolosa e l’implementazione di alcune strategie mirate, è possibile lanciare un nuovo prodotto (o servizio) su Instagram in modo efficace, generando interesse, coinvolgimento e accrescendo le probabilità di successo sul mercato.

Come imparare a utilizzare Instagram nel marketing con i corsi online?

Per approfondire le tue conoscenze, potrebbe essere davvero molto utile seguire un corso online a distanza: esperti e professionisti ti guideranno passo dopo passo, tramite singole unità didattiche da seguire quando vuoi e da qualunque dispositivo.

Se ti interessa imparare a utilizzare Instagram nel marketing, potrebbe fare al caso tuo il corso Instagram Marketing 2023 con certificato (by marketing manager Durex). Imparerai a gestire il tuo profilo Instagram in modo professionale con Nicolò Scala, marketing manager di Durex.

Quali sono gli highlights del corso? Apprenderai come gestire il tuo profilo Instagram in modo professionale, come creare post virali e coinvolgenti su Instagram, come creare uno stile grafico memorabile per il tuo feed, in funzione del brand o dell’obiettivo che desideri raggiungere, come analizzare il tuo mercato di riferimento e i tuoi competitor, come e quando cavalcare i trend con il Real Time Marketing, come creare una connessione con i tuoi follower e sfruttare questa relazione per creare una community intorno al tuo brand, e davvero molto altro.

Inizia subito il corso di Instagram Marketing

Desideri imparare le basi SEO e applicare le tue competenze e abilità a livello professionale? La SEO (Search Engine Optimization) è molto importante per ottimizzare un sito web, migliorare la sua visibilità e posizione nei risultati dei motori di ricerca.

In parole povere, la SEO fa in modo che un sito web appaia tra i primi risultati quando gli utenti cercano specifiche parole chiave o intere frasi su motori di ricerca come Google, Bing o Yahoo. Qui troverai una breve guida su come imparare a fare SEO iniziando dalle basi e arricchendo le tue competenze.

Come funzionano le ricerche su Google e perché la SEO è importante?

L’importanza di un buon posizionamento sui motori di ricerca è molto significativa perché la maggior parte delle persone tende a cliccare sui primi risultati che appaiono dopo una ricerca (query).

Raggiungere una buona posizione nella SERP (Search Engine Results Page, cioè la pagina dei risultati del motore di ricerca) significa che il tuo sito:

Ciò può portare a un aumento della visibilità del tuo sito aziendale, a un incremento delle possibilità di business e alla generazione di più conversioni o addirittura vendite.

Fattori di posizionamento SEO: cosa è necessario ottimizzare?

Ci sono almeno tre livelli di ottimizzazione per far salire i contenuti del tuo sito nelle prime posizioni dei risultati:

1.Ottimizzazione a livello “tecnico”

È necessaria per ottimizzare vari aspetti del sito:

2.Ottimizzazione On Page (o On Site

Riguarda la realizzazione dei contenuti del sito e prevede l’utilizzo di parole chiave, tag meta, link interni e tag HTML utili per accrescere il traffico proveniente dai motori di ricerca e assicurare che le pagine del sito possano raggiungere i primi posti della SERP.

È molto importante che i contenuti testuali (copy) siano di qualità: imparare a scrivere bene, infatti, è di uno dei fattori più importanti per ottenere una buona posizione sui motori di ricerca.

Infatti, è fondamentale creare contenuti originali, realmente informativi: evita i titoli clickbait, lo stuffing, cioè l’eccesso di parole chiave rispetto alla densità del testo, la scrittura di contenuti copiati e incollati da altri siti.

I contenuti che proponi devono essere utili e pertinenti alle richieste degli utenti. Anche la forma è molto importante: il testo deve essere ben scritto, organizzato in paragrafi e strutture logiche, e includere le parole chiave giuste.

3. Ottimizzazione Off Page (o Off Site)

Coinvolge tutte le attività che portano link in entrata verso il sito. Queste attività sono molto importanti per migliorare l’autorevolezza delle pagine allo sguardo dei motori di ricerca: infatti, se siti autorevoli e di qualità linkano il tuo sito, dimostrano ai motori di ricerca che anche il tuo sito, di conseguenza, è di qualità.

Quali altri fattori possono influenzare la posizione di un sito web?

Oltre a ciò che abbiamo appena visto, altri elementi da tenere in considerazione sono:

Andiamo a scoprire ora altre informazioni che dovresti sapere prima di imparare a fare SEO.

SEO, SEA e SEM: in cosa consistono e qual è la loro utilità

SEO, SEA e SEM sono concetti-chiave del digital marketing. Vediamo di capire insieme cosa sono e qual è la loro funzione per siti web, blog e e-commerce. Cosa significano questi acronimi?

SEM (Search Engine Marketing)

include tutte le attività che hanno come l’obiettivo di generare traffico verso un sito web. In parole semplici, lo scopo del SEM è utilizzare i motori di ricerca per portare al sito la maggior affluenza di visitatori interessati a ciò che il sito offre (informazioni, servizi, prodotti).

Una strategia SEM include l’applicazione sia di tecniche finalizzate al raggiungimento del posizionamento organico (SEO), sia di tecniche finalizzate al posizionamento sponsorizzato (SEA).

Pertanto una strategia SEM si basa su due attività principali, che elenchiamo e spieghiamo brevemente:

SEO (Search Engine Optimization)

Come abbiamo appena accennato, si tratta di azioni che hanno lo scopo di far aumentare il traffico sito in modo organico, a partire dai diversi motori di ricerca (per esempio Google o Bing).

Queste operazioni includono sia l’ottimizzazione del codice sorgente della pagina web, sia l’ottimizzazione dei contenuti della pagina stessa. Tutto ciò è importante avere un sito conforme alle regole di Google e che ottenga le migliori posizioni sugli stessi motori di ricerca.

Le tecniche di ottimizzazione SEO sono raggruppate in on-page (anche dette on-site) e off-site. Le prime attività sono svolte direttamente sul sito da ottimizzare, mentre le altre sono svolte fuori dal sito.

La SEO on-page include, per esempio:

La SEO off-page include invece, ad esempio:

Perciò, riassumendo, l’obiettivo SEO è di posizionare il sito nelle SERP organiche, cioè nelle pagine dei risultati del motore di ricerca, dunque in questo caso non c’è un pagamento diretto al motore di ricerca per poter comparire nei suoi risultati.

SEA (Search Engine Advertising)

L’attività SEA su Google si effettua tramite il circuito Google AdWords, la piattaforma che permette di creare campagne di link sponsorizzati, contrassegnati con l’etichetta “Ann.” e visualizzati, quando presenti, come primi risultati (massimo 4) e ultimi (massimo 3) della pagina.

Questo meccanismo di pagamento dei link sponsorizzati è il famoso PPC (Pay per Click). Funziona così: l’inserzionista versa una certa somma ogni volta che un utente clicca sul suo link, secondo una logica d’asta. La cifra da pagare dipende da quanto sono disposti a versare gli altri inserzionisti: chi offre di più sarà più in alto nei risultati.

Ora che hai a tua disposizione questa piccola guida orientativa, è arrivato il momento di capire come approcciarsi all’arte della SEO e quali strumenti utilizzare.

Come imparare le basi della SEO: alcune risorse utili

Per imparare a conoscere e usare le attività SEO, è utile un approccio multicanale. Per esempio:

Leggi libri tematici o articoli di settore

Puoi leggere articoli da diversi siti e blog di settore, scaricare PDF e dispense gratuite, o acquistare libri e manuali dedicati ad argomenti inerenti al mondo SEO.

Una volta apprese le basi, puoi muoverti in un preciso ambito di specializzazione, come per esempio la SEO audit, il funzionamento del link building.

Consulta le guide ufficiali fornite dai motori di ricerca

Sembrerà banale, ma i motori di ricerca offrono contenuti di qualità. Cosa puoi trovare in queste guide? Per esempio:

Iscriviti a gruppi e forum per interagire con esperti del settore

Ci sono moltissime community, forum, gruppi Facebook nei quali puoi porre domande, chiedere spiegazioni, confrontarti, scambiare idee e consigli. Qui avrai ottime occasioni per “assorbire”lezioni preziose da esperti del settore, e imparare i trucchi del mestiere.

Crea un progetto web personale

Per esercitarti potresti creare un tuo sito personale su un argomento di tuo interesse e pertinenza, e iniziare a usare la tua cassetta degli attrezzi per sperimentare sul campo e applicare tutte le strategie imparate con la teoria. È il modo migliore per capire davvero i meccanismi della SEO e fare grossi passi avanti.

Segui webinar, seminari e corsi online

Un ottimo modo per arricchire le tue conoscenze e le tue competenze è seguire corsi online. Ci sono molti corsi a distanza, suddivisi in unità didattiche, che ti consentono di imparare ciò che ti serve dove vuoi e quando vuoi, secondo le tue necessità.

Si tratta di corsi tenuti da esperti del settore e professionisti di solida esperienza, che ti forniranno ottimi spunti per la tua attività professionale.

Corsi SEO online: quali scegliere?

Su CORSI.it puoi trovare molti corsi onlineSEO tenuti da esperti del settore, utili per acquisire competenze in ambito marketing e digital. Questi corsi sono rivolti a tutte le persone che desiderano imparare le basi SEO e sfruttare le proprie competenze a livello professionale.

Per esempio, potresti scegliere un corso che ti insegni le regole di base per posizionare adeguatamente il tuo sito nella SERP, dai fattori onsite agli elementi offsite di cui abbiamo parlato, insieme a molte altre nozioni utili e strategie efficaci. Con queste nuove competenze, sarai in grado di gestire correttamente un sito e i suoi contenuti sotto ogni punto di vista, per ottimizzare le performance e ottenere risultati apprezzabili in breve tempo. Ti proponiamo perciò il corso SEO 2023: il corso fondamentale per principianti.

 

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